La scuola è finita e per chi ha figli e lavora non è sempre una bella notizia. Ecco perchè, se si può, la vacanza con i nonnni è la soluzione ottimale!
Quando ero piccola la vacanza con i nonni era un rito consolidato: finita la scuola i nostri genitori consegnavano noi cinque nipoti a nonno e nonna, i quali ci portavano in roulotte in un posto sperduto di campagna e lì trascorrevano due mesi interi fuori dal mondo, vivendo in sintonia con la natura e vedendo i nostri genitori la domenica, giorno in cui si organizzavano mega picnic e in cui ci venivano consegnati i “viveri” per la settimana successiva. Cosa che potrebbe anche non suonare piacevole, ma in realtà ricordo questi momenti come quelli di massimo benessere della mia vita.
Oggi, invece, pensare di lasciare i bambini due mesi ai nonni in aperta campagna senza quasi vederli stona con il pensiero di molte mamme. Ma è anche vero che spesso non c’è alternativa: i campi estivi costano (per me che ho tre figlie praticamente quanto uno stipendio) e la baby sitter idem, non considerando che i bambini hanno bisogno di vivere all’aria aperta, divertirsi… E allora la notizia che i nonni passeranno uno o due mesi al mare o in montagna diventa una notizia davvero angosciante. Quindi che si fa?
Premesso: non tutti i nonni se la sentono di portare i nipotini in vacanza, sfatiamo questo mito. Quando i nonni se la sentono, spesso sono le mamme a sentirsi in colpa perché pensano che passati tre giorni i bambini non potranno sopravvivere senza genitori (o è il contrario?). Tuttavia a volte mancano proprio le alternative: il bisogno supera ogni remora e almeno per la piccola, che non sopporta ancora i miei ritmi frenetici delle giornate più calde, quella delle vacanze con i nonni sarà l’unica scelta possibile per sopravvivere ad un agosto di cui non vedo la fine. Sì, il pensiero di non vederla per tre lunghe settimane mi fa sentire una pessima madre, ma credo che il problema sia più mio che suo: vuoi mettere tre settimane in cui hai i nonni tutti per te, pronti a viziarti, coccolarti e – soprattutto – a rispettare i tuoi orari di bambina di due anni mentre tua madre ti potrebbe portare al parco solo in pausa pranzo, nel pieno del solleone? Vuoi mettere tre settimane di cibo sano, pensato per te, e non di fritture varie scongelate nel microonde? Ecco, il problema è solo mio.
Come mi consolerò? Innanzitutto addestrando i nonni all’uso di Skype (per la bambina non c’è bisogno, è già molto più tecnologica di me) e poi lavorando tanto e soprattutto prendendomi delle pause a fine giornata, nel momento in cui nei giorni normali sarei lì a correre per il bagnetto-cena-divano-favola della buonanotte di rito. Comprerò delle candele profumate e le userò per cenette romantiche con mio marito, dei sali da bagno da usare in vasca e una buona crema protettiva per le giornate in cui riuscirò a prendere il sole in pausa pranzo… Pensando a lei che a quell’ora dorme al fresco nel suo lettino abbracciata al nonno!
Insomma, sono sicura che i sensi di colpa dopo i primi giorni si stempereranno in una sensazione di benessere che mi permetterà di ritrovare un briciolo di calma nella mia vita frenetica da mamma di una meravigliosa famiglia allargata e che al ritorno della mia piccola dalla sua vacanza con i nonni sarò più felice che mai di vedere di nuovo i suoi piedini cicciottelli da mordere! Cosa ne dite? Può essere una soluzione?
Voi cosa farete?