Paris, la ville lumière, “Parigi val bene una messa” disse, a quanto pare, Enrico IV di Francia, Parigi la capitale degli innamorati (o è Venezia?). Insomma, ho voglia di tornare nella città del Re Sole, della Rivoluzione (pure della moda, se è per questo) e passarci anche solo un week-end di relax, magari tra i platani del Jardin du Luxembourg, o per farmi di nuovo un giro tra Montmartre e il Quartier Latin… Forse anche per attraversare il lungo Senna a bordo di un bateau mouche. Wow quanto romanticismo bohémien d’altri tempi… In verità farei volentieri un salto in centro alle Galeries Lafayette con tappa obbligata, neanche a dirlo, anche a Rue du Faubourg Saint-Honoré per vedere cosa le grandi maisons hanno proposto nelle loro vetrine. Si, perché in questi giorni c’è la fashion week dell’alta moda, quindi quale occasione migliore per curiosare tra le catwalks alta moda delle grandi firme per le prossime stagioni 2013/2014?
Partiamo da Dior. Quella scelta dalla storica casa francese è una donna molto bon ton, elegante e composta che indossa completi giacca e pantalone neri, abiti o gonne al ginocchio, strutturati in modo tale da sottolineare la silhouette femminile segnando il punto vita anche grazie all’uso di cinture che creano un rigonfiamento all’altezza dei fianchi.
Ma l’eleganza classica di Dior non è suggerita solo nelle tonalità più scure. Vengono proposti capi anche dai colori decisamente più sgargianti, come il rosso fuoco di copriabiti o fantasie stampate di bustiers stretti fino alla vita e che si allargano sui fianchi a creare un effetto corolla. Forme e cromatismi che ricordano vagamente un gusto di sapore vagamente rétro degli anni ’40-’50 rivisto e corretto, riproposto anche per alcuni degli abiti da sera che hanno sfilato in passerella. L’uso di ricami, paillettes e canutiglie dà un tocco di modernità alle linee classiche e sobrie della collezione appena presentata.
Importante evento, questo, che segna il debutto del designer belga Raf Simons come direttore artistico della maison che creato una collezione innovativa ma legata al glorioso passato del marchio fondato a Parigi alla fine degli anni ’40 nell’atelier di Avenue Montaigne.
Clima totalmente diverso e accenti decisamente più aggressivi per le creazioni di Donatella la bionda. Sto parlando, ovviamente della Sig.ra Versace che ha sfilato al Ritz di Place Vendôme domenica 30 con 26 nuove proposte. Gli abiti portati in passerella dalla stilista sono composti da corpetti rifiniti con lacci di seta intrecciati, vestiti lunghi con gonne in organza dai colori shock, dalle forme ampie e morbide, spacchi vertiginosi che mostrano cosce (che devon essere necessariamente tornite e non infestate da conglomerati di adipociti, vista la profondità dei suddetti) e tacchi altissimi. Le stampe che decorano questi tessuti impalpabili sono mutuate dai tarocchi, per una collezione vagamente, come dire… “superstiziosa”.
Soprabiti fermati in vita da cinture alte, abitini corti e cortissimi che sembrano modellati dal vivo direttamente sul corpo delle mannequins, realizzati in tessuti illuminati da una profusione di Swarovski applicati uno a uno sullo chiffon di seta: queste le proposte presenti in collezione. Per Mdme Versace è tornata a sfilare anche la panterona nera Naomi Campbell che, in barba ai suoi 43 anni suonati, è apparsa in forma più che mai. Tagli mozzafiato su un miniabito nero con cui ha aperto il défilé, reggiseno a bustino effetto vedo-non vedo e cristalli Swarovski che contornano le linee del corpo della Venere Nera.
Terminiamo questo percorso tra i nomi dell’haute-couture parigina di questi giorni con l’italiano Giambattista Valli, ormai parigino d’adozione. Al Grand Palais, la sua collezione ha visto sfilare creazioni di stampo fortemente floreale e ispirate, in alcuni casi, alla finissima porcellana di Capodimonte, Wedgwood, Sèvres e Meissen con applicazioni di rouches ovunque. Stoffe davvero preziose per abiti dalle mille e una notte: seta, organza leggera e mussolina sono tra quelle più impiegate dal designer.
Accessori realizzati a forma di farfalle colorate si adagiano delicatamente sul capo o sulla bocca delle indossatrici, foglie dorate mutano le loro forme quando in cintura quando in collana.
Il suo interesse per il mondo vegetale, e quello dei fiori in particolare, non è testimoniato solo dalle applicazioni sugli abiti ma anche dai preziosissimi e sontuosi ricami come dalle stampe dei tessuti impiegati.
Le sue mises ben si adattano a cocktails, eventi di gala e serate da red carpet dove poter sfoggiare queste meravigliose creazioni sartoriali, oltre che stilistiche.
Oggi sarà di scena, tra gli altri, anche Chanel. Vedremo cosa ci suggerisce il maître à penser Lagerfeld per le prossime stagioni dell’haute-couture…