Vi piacerebbe rivivere la magia degli anni Sessanta ricreando a casa vostra l’arredamento dell’epoca? Eccovi tutti i tips.
Ci sono epoche del passato che, anche se non le abbiamo vissute, ci hanno lasciato qualcosa in eredità. Anzi più di qualcosa: mode, stili, avanguardie, correnti di pensiero o artistiche che sono arrivate fino a noi oppure no, ma che in ogni caso tutti ricordiamo, anche chi quegli anni li ha solo studiati e mai vissuti in prima persona. E’ il caso degli anni Sessanta, gli anni subito dopo il grande boom economico che ha interessato il nostro Paese, gli anni della minigonna di Mary Quant, dei Beatles, dello Swinging London, della pop art di Andy Warhol, del nude look, del flower power, degli hippie sessantottini, di Twiggy, della Mini e del primo viaggio sulla Luna.
Un’epoca decisamente affascinante che nell’arredamento si traduceva in un cambiamento delle forme, dei colori e dei materiali. Proprio la Pop Art, la corrente artistica promossa da Warhol, si faceva sentire molto negli arredi apportando forme e colori innovativi, estrosi ed allegri. Si inizia a respirare aria di modernità in casa, anche se non si tratta della modernità come la concepiamo noi oggi: era una modernità più che altro stilistica e concettuale, che si esprimeva attraverso le nuances sgargianti con cui si coloravano le pareti e le fantasie geometriche dei rivestimenti.
Molti pezzi di arredamento divenuti poi delle vere e proprie icone negli anni, diventando oggetto di culto e collezione, sono nate proprio in questi anni: poltrone particolari, lampade sagomate e molto altro. La produttività infatti si giovava di nuove tecniche di realizzazione degli oggetti di arredo che iniziano ad assumere in questi anni nuove estetiche, abbracciando nuovi materiali e tingendosi di tinte decisamente estreme come il giallo, il fucsia, l’arancio, il verde, il viola, il blu elettrico e il rosso usati anche contemporaneamente, senza dimenticare il bianco e il nero, spesso mixati in texture optical come facevano anche gli stilisti cult dell’epoca, da Cardin a Courreges. Forme nuove, materiali innovativi, colori fluo, ma soprattutto il trionfo della plastica che, negli anni Sessanta, invade l’arredamento come mai prima d’allora.