Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà l’intera vita a credersi stupido
Albert Einstein
La mamma di Einstein pensava che suo figlio non avrebbe mai concluso nulla nella vita.
Albert, sosteneva, era un bambino – e un ragazzo, poi – inconcludente, perennemente distratto, dislessico, incapace di concentrarsi, di portare a termine qualsiasi attività o di avere relazioni normali con i propri coetanei. La disperazione di ogni mamma, insomma. Eppure qualche anno più tardi quel bambino terribile avrebbe formulato la Teoria della Relatività.
Molti altri sono i casi simili nella storia; si stima che 8 bambini su 100 subiscano le loro super-qualità ed il loro essere precoci scontando emarginazione da parte dei compagni di classe ed incomprensione da parte dei genitori. Spesso la non accettazione delle qualità fuori dal normale di un bimbo e il focalizarsi solo sugli aspetti negativi del suo essere speciale lo portano nel tempo alla depressione.
Vabbè, non c’è bisogno di essere troppo seri…Questo preambolo serve solo ad introdurre un concetto semplicissimo ma – non so perché – tanto difficile da tenere a mente: ognuno ha delle qualità tutte sue e delle potenzialità che non sempre sono visibili guardando dalla superficie. Chiaro che se si guarda solo a quello che non siamo brave a fare, saremo donne perennemente insoddisfatte.
Detto questo: stasera ho evitato di cucinare, tanto la cena l’avrei bruciata. Ma vuoi mettere la soddisfazione di impiegare quella mezz’ora facendo quello che veramente so fare bene e che amo alla follia, invece di flagellarmi? Un articolo scritto di getto e un sorriso in più!