La felicità è reale solo se condivisa
In molti mi chiedono perché ho deciso di sposarmi (anzi, sarebbe meglio dire risposarmi). La risposta è semplice: il matrimonio è condividere – che ci piaccia o no – la vita con qualcuno e non si può essere felici se non condividiamo le nostre gioie con qualcuno.
Sia chiaro, sono l’ultima persona che possa dire che la vita da single sia brutta, io che fino a sei anni a non volevo sentir parlare di convivenze e tantomeno di figli.
Ma c’è una cosa che ho imparato in questi anni: puoi essere chi vuoi, avere denaro per fare una guerra, avere amici, fratelli, cugini, animali, passioni, lavori appaganti… Ma non sei nulla se la sera non puoi metterti sotto una calda coperta sul divano e condividere il respiro della persona che ami.
Questo per me è il matrimonio: una grande scelta da rivivere ogni giorno nei piccoli gesti. E ogni volta che ripenso a quel giorno, a quell’abito, alla fatica per arrivarci, ogni respiro condiviso si fa più importante.
Lo dico così, con la frase di un film che a lui piace tanto, che la felicità senza di lui sarebbe nulla.