Per l’Haute Couture, Jean Paul Gaultier, fa sfilare la sua donna ideale che rappresenta con il burlesque e le farfalle. Ed è proprio lei a sfilare. La regina del burlesque Dita Von Teese.
Le creazioni sono scenografiche senza far mancare la sensualità per una donna che comunque risulta androgina. Una donna che rivive negli anni Venti o che a loro si ispira. Abiti dalle forme più caste al burlesque, se ne vedono di ogni in passerella.
Jean Paul Gaultier è riuscito nell’impresa di mettere stili tanto opposti in sintonia tra loro, una linea esuberante, quasi teatrale.
Da come si vede la sua ispirazione è la Parigi dei primi anni del Novecento. Ma soprattutto loro, le ballerine del noto quartiere Pigalle.
Jean Paul Gaultier quindi propone boa di struzzo e cappelli con piume. Ma c’è una protagonista in questa collezione che è la farfalla. La troviamo ovunque, su abiti da sera, giacche, corpetti..
Ma si vedono anche completi alla garçonne, oppure camicie con lo scollo vertiginoso; bellissime le gonne traforate che ai piedi si trasforma in splendido tulle.
Quello che crea Jean Paul Gaultier è una donna dalle mille sfaccettature, sempre alla ricerca di quello che è e di quello che sarà che racchiude nella farfalla, usandola come metafora.
Non mancano comunque giubbotti, giacche di jeans ornate con cristalli preziosi, come non manca l’abito cocktail in raso nero.
La palette cromatica è lucida e iridiscente fatta di rosa shoking, blu elettrico e verde smeraldo. I dettagli sono vistosi, i tagli più maschili sono abbinati a cappellini a veletta e visiera coquette, che fanno molto chic. Oppure si osa, per la donna che è libera di mostrare quello che è con la scollature situate sulla schiena.
Finito di guardare la sfilata.. metto su il film “Moulin Rouge”, mi pare un buon modo per non interrompere l’atmosfera, che dite?