Alla scoperta di Chicco Imparo, la scarpina perfetta per i primi passi e di tante curiosità su piedino e primi passi con l’esperto biomeccanico
Poco tempo fa ho partecipato ad un incontro davvero interessante durante il quale sono stati finalmente fugati i miei dubbi in tema bambini e scarpe. L’occasione era la presentazione della nuova linea di scarpine Chicco Imparo, in cui il dottor Mauro Testa – ergonomo biomeccanico che ha contribuito alla loro nascita – ha risposto a tutte le mie domande e quelle di voi lettrici.
Non so voi, ma la prima cosa che faccio quando devo acquistare una scarpina è prenderla in mano e testare la sua resistenza nel piegarsi; ciò che non sapevo è che di fatto non basta una suola flessibile nella sola parte anteriore per non ostacolare il corretto movimento del bimbo: una suola anche solo posteriormente rigida può rendere difficile o impedire l’apprendimento di una camminata sicura.
Per questo è nata CHICCO IMPARO, nuova ed innovativa linea di scarpine con suola a spessori differenziati, progettata in collaborazione proprio con il biomeccanico Mauro Testa per guidare i movimenti del piedino durante i primi passi, garantendo l’apprendimento di una camminata corretta (che poi sapete? Dalla camminata scorretta partono davvero un sacco di patologie a carico del fisico…)
La linea Chicco Imparo è stata sviluppata tra settembre 2015 e gennaio 2016 ed è in vendita negli store del marchio da qualche settimana . Si tratta di una collezione ristretta ed essenziale di scarpine, perché qui, più che il tocco fashion o meno della tomaia, la differenza la fa la suola: una suola che presenta speciali tagli che conferiscono una flessibilità controllata, sviluppata su spessori differenziati che garantiscono l’appoggio corretto del piedino.
Come ci ha spiegato il dottor Testa, si tratta di un prodotto cha “parla attraverso la suola”: il piedino è infatti un organismo in evoluzione, che deve essere lasciato libero di funzionare e ricevere stimoli, mentre nella nostra società i bambini, sempre più intelligenti da altri punti di vista, sono spesso “analfabeti” dal punto di vista motorio. E no, non si tratta di un problema solo fisico, perché un bambino fisicamente impacciato subisce anche dei danni cognitivi, dovuti al rallentamento dei rapporti interpersonali.
Dunque: il piede è un organismo e la scarpa è il suo tramite con il mondo. La suola in particolare rappresenta il rapporto del bambino con il suolo e deve fare in modo che l’astragalo – l’osso che regola la postura del piede – non si sposti lateralmente quando l’impatto con il suolo destabilizza il corpo. Per questo la suola di Chicco Imparo ha una particolare forma “a tavoletta di cioccolato”: gli spessori differenziati consentono il giusto appoggio del piedino e inducono il bambino a scaricare adeguatamente il peso del corpo, facilitando il corretto movimento della camminata, dalla parte esterna del tallone fino alla punta dell’alluce. Una vera e propria suola dinamica che interagisce con il suolo iniziando da subito a dare stimoli, cosa fondamentale se pensate che il piede di un adulto arriverà a dover sorreggere fino a nove volte il peso della persona durante la corsa.
Importantissimo, allo stesso modo, il sottopiede: al contrario degli adulti i bambini non hanno problemi di ritorno venoso, ma il piede deve essere strutturato nella sua parte muscolare per formare il corretto arco plantare (alla nascita il neonato ha il piede piatto). Questo processo avviene entro i quattro anni di età e il sottopiede con rilievi, presente in tutte le scarpine Chicco, è stato realizzato proprio per stimolare delicatamente la pianta del piedino, sollecitando la muscolatura e assecondando il naturale sviluppo dell’arco plantare.
Dopo i 4 anni se notiamo che l’arco plantare non si è sviluppato il bimbo deve essere controllato da uno specialista.
Ci sono tante curiosità a cui il dottor Testa ha risposto in maniera semplice. Eccone alcune:
Come fare per individuare il numero corretto di scarpina per il nostro bimbo?
Basta estrarre il sottopiede ed appoggiare il piedino, “giocando” con il bimbo, in modo tale che possa familiarizzare con la scarpina. Le dita devono essere libere. No assolutamente a scarpine piccole o iper precise, che non lascerebbero i piedini liberi di muoversi, ma no anche alle scarpe troppo grandi con cotone in fondo: il pensiero magari è quello di farle durare un anno in più, ma destabilizzano completamente l’equilibrio del piccolo. Per la forma, oltre alla flessibilità, controllate che la scarpina sia leggermente più alta nella parte posteriore.
Perché alcuni bambini camminano molto in ritardo rispetto agli altri?
Il bambino si alza in piedi quando ha la struttura muscolare corretta, dunque finché questo processo non sarà compiuto non camminerà. Questo processo varia nei tempi da bambino a bambino.
Il gattonamento è importante?
Molti bimbi (compreso le mie prime tre) non gattonano e si alzano direttamente in piedi. In realtà questo non è un bene, perché il gattonamento serve a formare la lordosi (curva al contrario in fondo alla schiena) togliendo il bambino dallo stato di cifosi fetale (la testa in quel frangente ha un peso importante e lo porta ad assumere questa posizione).
Come posso aiutare il mio bambino a mantenere l’equilibrio?
Dandogli degli oggetti in mano, in modo da creare un disequilibrio che lo porti ad usare anche gli arti superiori. Allo stesso modo è importante farlo camminare a piedi nudi su superfici irregolari, in modo da favorire la formazione dell’arco plantare.
Il mio bimbo può utilizzare scarpine di seconda mano?
Se la scarpina è di buona qualità (in questo caso chi più spende meno spende) e se non è deteriorata non c’è controindicazione. In caso contrario si rischia di indurlo ad assumere una postura scorretta.
Ecco alcuni elementi della collezione Chicco Imparo!
Post in collaborazione con Chicco