Da quando è arrivata nella Famiglia Reale inglese, Meghan Markle ha fatto parlare di sè (anche) per le sue spese folli in fatto di abiti: oltre 580mila sterline per il guardaroba prémaman che l’hanno resa decisamente poco simpatica ai sudditi britannici.
Ma allora, siccome Meghan non è certo una stupida e probabilmente si è anche stancata della “santarellina” Kate Middleton, che infila outfit di Zara in mezzo a Louboutin vertiginose e passa come la regina del low cost, anche lei si è fatta furba e si è data al riciclo.
La Markle ha iniziato a “farsi furba” in Sudafrica durante il recente viaggio con il piccolo Archie e il principe Harry: lì ha indossato abiti già visti in precendenza, come quelli del tour in Australia e Nuova Zelanda, quando era ancora in dolce attesa.
L’abito viola
Meghan Markle ha toccato l’apoteosi del riciclo premaman alla Royal Albert Hall di Londra, dove presenziava come vice presidente della Queen’s Commonwealth Trust in occasione del One Young World Summit.
Per la mondanissima circostanza, Meghan ha optato per l’abito midi viola a maniche lunghe di Aritzia (già sold-out) che aveva già usato per una visita a Birkenhead all’inizio dell’anno, quando era incinta del figlio Archie: all’epoca però lo aveva abbinato a un cappotto rosso di Sentaler, abbinato a un paio di décolleté sempre scarlatte, mentre per la grande-soirée londinese ha scelto le adorate Manolo Blahnik scamosciate blu navy.
Ma il significato dell’abito viola di Aritzia non è solo la volontà di puntare sul riciclo: dietro, infatti, c’è un omaggio a Lady D, mamma del principe Harry che ha indossato un abito molto simile allo stesso evento, nell’ormai lontano 1996.
Diana sarebbe scomparsa in un tragico incidente l’anno seguente e per Meghan, madrina del Queen’s Commonwealth Trust, questo è stato un modo per ricordarla.
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