Miuccia Prada porta in passerella una collezione caratterizzata da dettagli che richiamano le collezioni precedenti e da un’eleganza cruda. “Ho voluto fare una collezione che raccontasse un’eleganza cruda, rude, dura. C’è come una rabbia di fondo, difficile da spiegare. È come se fosse una reazione all’impossibilità di essere eccessive”, dice la stilista. Uno stile rude, caratterizzato da tessuti pesanti
in materia prima non ancora lavorata, pelli maltrattate e ricami incompiuti. Il tutto abbinato a top sbottonati, spalline cadenti e modelle dai capelli bagnati: un mix inaspettato tra il sensuale e il trasandato.
I capi presentano tagli asimmetrici, presentano accostamenti di tessuti diversi (leitmotiv del prossimo autunno-inverno), volumi “sbagliati” e colori a contrasto; gonne a ruota, grandi risvolti sulle maniche o polsini arricciati, longuette o gonne a portafoglio, giacchette corte in pelliccia o cappotti con redingote: uno stile retrò che richiama inconfondibilmente il secondo Dopoguerra e lo stile delle nostre nonne (a proposito, non fatevi sfuggire l’occasione per frugare nei loro armadi!).
Abiti longuette fortemente rigorosi ed asimmetrici, dove l’unico punto in risalto è quello del girovita; coat dress color tortora impreziositi da cinture color oro, portate anche sopra i capispalla; coordinati da giorno con giacche a quattro o cinque bottoni e quadretti vichy iperfemminili, o a larghe righe riprese dal guardaroba maschile.
I colori? Per il giorno dominano le tonalità pastello, che si fondono in un delicato tartan scozzese in lana, o le tonalità neutre alternate a nuances più forti come verde smeraldo e rosso fuoco. La sera peró vincono il nero, il marrone e le tinte tinte più scure, utilizzate per vestiti, accessori in coccodrillo e lunghe pellicce. Aspetto vintage e non-lavorato anche per gli accessori dall’aria usurata e per le scarpe dal comodo tacco largo.