La scelta di John Lewis, colosso dell’abbigliamento britannico, fa discutere: abiti no gender quindi unisex per maschietti e femminucce
Se a un maschietto piacciono i giochi “da femminuccia” e viceversa, perchè non uniformare anche gli abiti? John Lewis, celebre brand britannico che vende vestiti per bambini, ha deciso che il no gender è la scelta giusta ed ecco perchè gli abiti bambino della sua nuova collezione sono tutti etichettati “Boys&Girls” o “Girls&Boys”, evitando appunto la distinzione di genere.
Diciamo che in Gran Bretagna, molto più che in Italia, il dibattito sull’identità di genere è un tema caldo, dunque John Lewis ha fatto questa scelta – così dicono quelli a cui non piace – anche per assecondare il politically correct. C’è da dire che la stessa scelta era stata fatta da Zara nell’adulto, ma la collezione “gender fluid” non aveva riscosso un gran successo.
Le reazioni dei genitori? Alcuni invitano al boicottaggio, altri invece lodano l’iniziativa, con reazioni di questo genere:
«Il vostro inchinarvi all’insensatezza del politicamente corretto è ridicolo: spero che la gente voti con i loro piedi e vada a fare spese altrove».
«Personalmente vorrei vedere più cose tradizionali da maschi nella sezione per ragazzi e più cose da femmine in quella delle ragazze. Perché siamo così contrari a lasciare che le femmine siano femmine e i maschi siano maschi?».
«Che bell’aria di novità poter lasciare indossare ai bambini quello che vogliono piuttosto che i vecchi e logori vestiti stereotipati. Tante femmine non vogliono indossare roba da principesse in rosa e non tutti i maschi chiedono magliette con i dinosauri».
Voi che ne pensate?