Cappe, mantelle o poncho: come scegliere il modello perfetto? Seguendo questi tre semplici trucchi.
Quando arriva il freddo e coprirsi non diventa più un optional ma un’esigenza vitale, ecco che c’è un capo che è un’ottima alternativa al classico cappotto: la cappa. O mantella, o poncho o manteaux, che dir si voglia. Tutte tipologie leggermente differenti tra loro ma appartenenti allo stesso capo d’abbigliamento che anche quest’anno, è tornato prepotentemente di moda. Sicuramente cappe&mantelle da sempre esercitano un fascino particolare, quasi misterioso. Signorili e spesso dal mood aristocratico, nascono nella notte dei tempi, attraversando poi epoche e popoli differenti e arrivando a ritagliarsi un posticino anche nella fiabe più amate, dal mantello del principe azzurro alla cappa rossa di Cappuccetto, solo per citarne alcune.
E se nelle varie epoche storiche cappe e mantelle erano spesso simbolo di nobiltà, soprattutto nella fogge più preziose e decorate, è nel 1910 che la mantella raggiunge il suo momento di maggior fulgore, grazie al grande Paul Poiret, uno dei primi couturier a cimentarsi nella nobile arte di forgiare cappe e mantelle in varia maniera. Uno sperimentatore sicuramente, che nel 1919 si inventa anche la prima mantella di ispirazione etnica che chiamerà Tanger. La vera signora delle mantelle però è lei, Jeanne Lanvin che, nel 1926 dà vita ad una delle mantelle più belle, a forma di uovo in velluto nero con bordi di pelliccia bianca e ricamo in perle rosa e argento, proseguendo poi a realizzarne diversi modelli, tutti super ricercati e particolari, che rimarranno dei simboli di stile di quegli anni.
Pochi anni dopo, sulla stessa scia ma in versione sperimentatrice, Elsa Schiaparelli, geniale ed estrosa come solo lei sapeva essere, decide di giocare con il colore e il materiale realizzando delle cappe rosa shocking e anche trasparenti, grazie all’utilizzo di un materiale decisamente innovativo per l’epoca, dando vita alla famosa Glass Cape. E ancora Balenciaga, Balmain e molti altri designers, nel corso degli anni, si sono cimentati con questo capo d’abbigliamento decisamente affascinante, anche se in epoche recenti solo in pochi l’hanno utilizzato nelle proprie collezioni, soprattutto designers giapponesi, come Rei Kawakubo o Yohji Yamamoto, oppure quelli un pò più spericolati e sperimentatori come Jean Paul Gaultier, John Galliano e Alexander McQueen.
Quest’anno cappe, mantelle e poncho sono tornati ad essere protagonisti in tutte le passerelle più blasonate e in mille versioni differenti: lunghe, corte, bordate di pelliccia, patchwork, ricamate, semplici, in tartan, monocolore, stampate in mille fantasie, etniche…Da Valentino a Dolce & Gabbana, da Saint Laurent a Laura Biagiotti, non c’è brand che non l’abbia inseriti nelle proprie collezioni.
Ma come scegliere il modello perfetto? Eccovi 3 semplici trucchi:
1) Se siete piccoline scegliete mantelle avvolgenti, non importa la lunghezza, l’importante è che siano di quelle che si avvolgono intorno al corpo come se fossero maxisciarpe: in questo modo non si spezza la figura e non si “perdono” cm in altezza.
2) Se siete un po’ robuste, lasciate perdere mantelle e poncho in lana grossa, di quelli super lavorati o super decorati, peggio ancora se con frange o trecce: puntate invece su mantelle lunghe e lineari, capaci di non appesantire ulteriormente la figura e darvi un allure estremamente chic.
3) Se siete molto alte e longilinee ok mantelle, poncho o cappe di lunghezza media o XXL: lasciate da parte le mantelline corte sulle spalle (la figura risulterebbe troppo sproporzionata).
Per il resto sbizzarritevi pure!