Immaginate di svegliarvi una mattina, tirare le tende della vostra enorme stanza da letto, sorseggiare un caffè lungo mentre nella vasca da bagno la schiuma cresce piano piano e di vedere solo grandi prati e alberi. No, non è esatto: vedete anche un grande tavolo in legno perfettamente apparecchiato per la colazione, sentite il canto degli uccelli e lo scoppiettare del camino, anche se è estate e la temperatura è mite.
Uscite, fate una passeggiata, incontrate solo animali liberi di pascolare, grandi campi di vari colori, il grano biondo che rifrange i raggi del sole, pianura e collina che meravigliosamente disegnano un paesaggio dolce e d’altri tempi. Qua e là qualche contadino vi saluta con la mano e torna al suo lavoro, quello fatto di sudore e manualità, strappa le erbacce, mette da parte i rami caduti per farne legna da ardere, senza alcuno spreco.
Dalla cucina della grande casa di campagna, le verdure fresche sono già sul fuoco e il loro profumo si mescola a quello della natura e dei fiori appena colti nel vano d’ingresso.
Insomma, immaginate di vivere un sogno, come quello che ho vissuto io nella tenuta della famiglia Hipp a Podagi, nella parte della Polonia “ex tedesca” che confina con la Russia
Qui, nella grandissima tenuta che comprende sia la villa dal sapore ottocentesco, dove sono stata ospitata, sia ettari ed ettari di coltivazioni, pascolo, boschi, ma anche laghi, paludi, prati, nascono alcuni dei prodotti HiPP Biologico; proprio quelli che tante di noi hanno scelto per lo svezzamento e l’alimentazione del proprio bambino. Il resto nasce in altre parti d’Europa e in gran parte in Baviera, terra di provenienza della famiglia HiPP, dove a fine 800 il primo signor HiPP, fornaio e padre di due gemelli che non avevamo abbastanza latte da parte della loro mamma, ha un’intuizione geniale: macina dei biscotti e sperimenta i primi preparati in barattolo per lattanti, partendo proprio da suo figlio.
Il successo è tanto, prima nel vicinato, poi nell’intera città; oggi HiPP conta più di 3500 dipendenti diretti nel mondo ed e probabilmente la prima realtà di questo tipo a puntare sul concetto di agricoltura organica, tanto da aver creato il proprio marchio BIO, HiPP Biologico.
Per me, che come molte di voi sapranno, sto facendo pratica per intraprendere al meglio anche la mia nuova attività agricola in Toscana e i tre giorni passati in casa Hipp sono stati davvero una perfetta lezione su cosa è BIO e come si può ottenere il massimo dai terreni… Facendo meno.
Sì, avete letto bene: siamo cresciuti pensando che solo l’ingegneria genetica possa garantire un futuro con abbastanza cibo per tutti, ma non è così. E se guardiamo alla storia, scopriamo che le popolazioni più avanzate, come gli Egizi, utilizzavano già princìpi molto simili a quello dell’agricoltura organica; quindi sì, si può affermare che per andare avanti bisogna compiere alcuni passi indietro, cercando di eliminare i danni apportati a terreni e ambiente da inquinamento, guerre, pesticidi, tecniche di agricoltura errate. Bisogna, insomma, seguire l’onda di quell’agricoltura organico-biologica nata grazie agli studi di Hans Müller e Hand Peter Rusch, coloro che capirono che preservare il suolo e i suoi organismi è l’unico modo per continuare a produrre nel tempo alimenti di qualità (concetto di sostenibilità a lungo termine).
Pensate che un suolo sano è capace di trattenere fino a 100 litri di acqua per mq, mentre uno non sano ne trattiene appena 30 litri.
Non solo: la capacità produttiva di 1 kmq di suolo coltivato secondo principi organico/biologici – dove, quindi, si sia creata una struttura grumosa solida e compatta – restituisce la stessa produttività di 20 kmq di suolo “comune”.
Non meraviglia, pertanto, che nella grande fattoria di Podagi non si vedano irrigatori – il suolo trattiene acqua nei mesi piovosi grazie al suo ottimo stato e la utilizza quando serve – né si trovino alberi caduti ma non rimossi: la natura ha un suo equilibrio, va rispettato e ci ripagherà con dei frutti più buoni e sani.
Ok, ma spieghiamo bene la faccenda del bio, perché come sapete i prodotti HiPP sono sì biologici, ma hanno un proprio marchio, HiPP Biologico. Perché questa scelta?
La normativa dell’UE vieta “semplicemente” l’impiego di insetticidi e fertilizzanti chimico-sintetici, dell’ingegneria genetica, di coloranti e conservanti artificiali, aromi o esaltatori di sapidità. Ma di fatto non disciplina la qualità dei prodotti biologici interessati, perché le sostanze tossiche presenti nell’aria, nel terreno o nel campo confinante possono contaminare i frutti, gli ortaggi o i cereali coltivati; insomma, un normale prodotto biologico per l’infanzia può contenere comunque traccia di sostanze dannose.
HiPP Biologico si spinge ancora più avanti, puntando ad ottenere alimenti biologici con valori nutritivi ancor più validi di quelli richiesti dalla legge; questo è possibile grazie a controlli di qualità a 360°, partendo dall’analisi di terreni ed ambienti, fino ad un processo finale in cui qualsiasi prodotto con residui fitosanitari viene scartato d’altissimo livello tecnologico.
Nel vasetto di HiPP Biologico insomma sono contenuti soltanto prodotti biologici di altissima qualità, superiori al bio tradizionale.
Insomma, spero di aver risposto alle tante domande che mi avete fatto sui social durante il blog tour a Podagi e di avervi spiegato perché HiPP Biologico è quanto di meglio possiate acquistare in termini di alimenti per lo svezzamento e l’alimentazione dei vostri bimbi!