Si parla molto spesso di scarpine primi passi, ma cosa succede intorno ai due anni del bambino, quando le numerazioni salgono, ma il piedino non è ancora pronto ad una scarpa “da adulto”? L’ho chiesto per voi al biomeccanico Dott. Mauro Testa, che ha contribuito a sviluppare insieme all’ Osservatorio Chicco le nuove scarpine Chicco In Progress.
In passato vi ho parlato della linea primi passi di Chicco, Chicco Imparo: con numeri che vanno dal 18 al 23 le Imparo sono perfette per il bimbo che inizia a sperimentare strategie motorie per diventare indipendente, ed è estremamente ricettivo agli stimoli.
Insomma, il piede ha una funzione fondamentale nello sviluppo motorio del bambino , lo scorso anno sono nate le Chicco Imparo e sei mesi fa ha preso vita la nuova collezione Chicco In Progress, con numerazioni dal 24 al 32 ed elementi che vanno incontro alla particolare fisiologia del piedino dai due ai sei anni circa.
Anche le scarpine Chicco In Progress hanno una suola con spessori differenziati: a differenza della linea Imparo, la suola In Progress lavora per punti, che arrivano fino a fino a 3 mm di spessore, per andare incontro alle esigenze sempre più “evolute” di un piedino che inizia a correre e saltare. E’ stato, inoltre, inserito un “rinforzo” nella parte posteriore della scarpina per consentire il controllo della zona astragalica (quella tra il calcagno e la testa della tibia) importante, per prevenire lo scivolamento verso l’interno o l’esterno, che può portare a posture scorrette.
Il sottopiede interno resta lo stesso di tutte le scapine Chicco, dotato di morbidi rilievi che stimolano delicatamente la pianta del piedino, sollecitando la muscolatura e assecondando il naturale sviluppo dell’arco plantare.
La presentazione delle scarpine Chicco In Progress è stata anche un momento di confronto con il biomeccanico, che ha risposto alle domande poste sui social da voi lettrici.
Ecco quelle che mi sembrano più interessanti!
– Fino a quale età è giusto non preoccuparsi troppo di posture scorrette nel camminare?
“Nei primi quattro anni di vita – afferma Mauro Testa – il piedino è fisiologicamente piatto, durante l’esercizio del camminare su superfici irregolari riceve le corrette stimolazioni che favoriscono lo sviluppo della muscolatura e portano gradualmente alla formazione dell’arco plantare”
Sotto ai 4 anni, quindi, non bisogna preoccuparsi troppo di eventuali comportamenti errati o difetti del piedino, lo sviluppo del piedino non è completo, pertanto in linea generale non vanno apportate correzioni. NON Utilizzare, senza prescrizione pediatrica, plantari di sostegno o sottopiedi anatomici prima della completa formazione dell’arco plantare, un sottopiede ”formato” potrebbe impigrire la muscolatura del piedino, causando un cattivo sviluppo dell’arco plantare e dunque futuri problemi posturali. In caso di dubbi è sempre meglio chiedere un parere al pediatra che, se necessario, potrà indicarvi lo specialista più idoneo.
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Che cosa devo guardare quando scelgo scarpina per il che ha completato il processo dei primi passi (intorno ai 2 anni, quindi)? La scarpina ideale per il bimbo che si approccia con movimenti più complessi deve essere estremamente flessibile e leggera, ben strutturata nella parte del tallone e realizzata con materiali naturali che lascino traspirare il piede (specialmente d’estate)
I nostri nonni dicevano che per imparare bene a camminare i bambini devono essere lasciati il più possibile scalzi, è vero? Certamente si. In ambienti protetti come in casa è sicuramente importante far camminare il bambino a piedi nudi, ancora meglio se su superfici irregolari (magari un tappeto o altri tipi di superfici diverse tra loro): la stimolazione è importante perché favorisce la formazione dell’arco plantare.
All’asilo mio figlio no può tenere le scarpine: cosa gli metto? Dipende molto dal tipo di attività che il bambino deve fare. Se il bimbo resta al chiuso potremmo chiedere alle insegnanti di usare un semplice calzino antiscivolo, ma se deve uscire servirà una ciabattina con suola rigida o una scarpa, Nessuna calzatura indossata all’asilo, se il bimbo è abituato a camminare con buone scarpe, sarà comunque in grado di destabilizzarne l’equilibrio motorio.
Come posso aiutare mio figlio ad acquisire una buona psicomotricità? E’ consigliabile lo sport? E’ fondamentale lasciare il bambino libero di fare le sue esperienze motorie proponendo quanti più stimoli è possibile: quando è molto piccolo benissimo farlo camminare scalzo su superfici differenti (in ambiente protetto per evitare che si faccia male), crescendo, possiamo proporre giochi di movimento e coordinazione, meglio quando possibile all’aria aperta. Lo sport è chiaramente salutare, meglio non farli specializzare in un unico sport fino ai 12 anni ma far provare quanti più sport è possibile sempre con l’obiettivo di dare quanti più stimoli possibili.