semplice come un kimono, non ha zip né bottoni, basta un attimo per infilarlo. Riassumendo: pratico e sexy.
Quest’anno il capo compie quarant’anni. Per celebrarlo sul sito della stilista è stata creata una sezione dedicata a lui, e a Los Angeles (al Wilshire May Company, dall’11 gennaio scorso fino a fine marzo) è stata organizzata una mostra tutta dedicata a lui.
“Journey of a dress” (così intitolata la mostra) è una cavalcata lungo la storia di quel vestito, dai primi modelli, compreso un originale maculato della prima collezione che la stilista ha visto per caso addosso a una signora di Miami.
L’abito, come dicevamo, è molto pratico e indossabile da tutte.
Può andare bene per la donna in carriera che non lo vuole sembrare troppo oppure per ragazze-signore che vogliono stare comode.
Questa primavera l’abito darà di tendenza. Sulla scia dei festeggiamenti, ecco dei modelli che sono apparsi in passerella non solo dalla Furstenberg.
Partiamo però proprio da lei. Le varianti sono due: da sfilata, romantica e seduttiva, che scopre generosamente le gambe e non rinuncia a ricami e sottogonna in pizzo; l’altra, invece, di gusto più vintage con grafismi di colore su jersey-seta.
Vi si possono accostare il modello di Emilio Pucci dagli inconfondibili motivi stampati e quello di Gucci in macro-plasley. Etro rincara la dose del floreale mentre per Veronaca Beard è di ispirazione etnica.
Per la sera c’è la versione più scintillante e rockettara ce la serve Saint Laurent, con un lamè da mozzare il fiato. Oppure satin e smanicato di Lavin e il monocromo di Michael Kors effetto draped.
Variazioni su tema smoking nell’abito-revers di Maison Martin Maringela; chic bianco e nero per Roland Mouret.
Finendo con i modernisti: origami per Topshop; astrazioni in quelle di Helmut Lang e Marc by Marc Jacobs.
Ma anche per l’inverno 2014-2015 la Furstenberg ha pensato al wrap dress. La sua collezione, dal titolo “Bohemian Wrapsody”, riparte da li. I celebrati vestiti ci sono ma solo come punto di inizio.
Si accorciano fino a diventare delle tuniche da portare con i pantaloni fluidi e con le giacche a scatola che si fermano sul punto vita.
I coprispalla sono sempre ampi e ben costruiti, in contrasto con la morbidezza del resto degli abiti: la silhouette che se ne ricava è lunga e affusolata (ricorda le linee e le proporzioni degli anni ’70).
Il vero punto forte della collezione sono le stampe e i ricami che ricoprono ogni brandello di tessuto: si passa dall’afro, a un tripudio di fiori e di stelline, di motivi tappezzeria e disegni astratti.