Ma noi mamme, quand’e’ che VIVIAMO? Non parlo del sopravvivere, del leggere i tre numeri passati della rivista a cui siamo abbonati il sabato mentre il pupo dorme, del ricavarsi una seduta dall’estetista quando tuo marito ti dice “tesoro, il gatto ha dormito con noi stanotte?” e invece si è solo scontrato con la tua gamba con peluria incolta. Non parlo del caffè con le amiche mentre tutti i relativi giocano nella stanzetta dedicata di uno dei pochi bar che ne sia dotato. Non parlo della camminata del fine settimana, fatta solo perché il fisioterapista afferma che la tua schiena, senza un po’ di sano movimenti, cederà a breve. Non parlo nemmeno del pranzo o della cena di lavoro in cui magari trovi pure il collega simpatico con cui chiacchierare, ma sempre lavoro è. Non parlo delle due ore libere che ti ricavi smollando i figli a nonni o babysitter, quando poi per due ore non fai ce sentirti in colpa. Questo non vale, sappiatelo.
Non credo che una donna nasca per essere solo madre… Voglio dire, io per i primi ventisette lunghi anni della mia vita ho vissuto senza figli e anche discretamente. Mi curavo dei miei capelli, del mio corpo, del mio cervello ben nutrito con libri e film concettuali e ora? Ora tutto quello che riesco a vedere in tv è Dora l’Esploratrice, quella grazie a cui mia figlia esclama “delicious” se le do una cosa buona… E sti cavoli!! (Scusate l’eufemismo)… Dove sono i telegiornali? Dove sono i miei amati thriller-horror che lei non può vedere perché sennò ha gli incubi? Dove sono i miei sogni, le mie convinzioni di potermi affermare in quello che mi piace per davvero?!? Chiusi in quel cassetto che apro solo ad ogni cambio di stagione, solo per vedere se si sono rotti di aspettare e hanno preso la strada di casa loro?
No, non ci siamo. Ricordiamoci quello che eravamo. Ricordiamoci che abbiamo studiato, lavorato, per realizzare qualcosa che a volte sognavamo fin da bambine. Non accontentiamoci del sorriso dei nostri piccoli (molto gratificante, per carità), perché loro cresceranno e noi resteremo donne insoddisfatte e magari sarà tardi per rimediare (non ci credo alla balla che non sia mai troppo tardi). Insomma, cara lettrice che oggi mi hai scritto una mail bellissima che mi letteralmente commosso, non c’è cosa più bella per i nostri bambini che dar loro una madre felice. E la nostra felicità – purtroppo e per fortuna – non dipende solo da questi esserini. Smettiamo di usare scuse, svegliamoci e troviamo il modo di arrivare alla sera magari morte, ma soddisfatte!