Volete aprire un blog? Voglia di studiare alla mano, ecco i punti base da cui iniziare e ciò che dovete assolutamente sapere.
Il Web è uno strumento democratico, per cui chiunque tecnicamente può alzarsi la mattina e decidere di aprire un blog.
Sempre tecnicamente parlando, non servono molte nozioni per farlo: con una minima dimestichezza in un’oretta si crea il proprio blog, ovvero lo spazio virtuale attraverso cui condividere i propri pensieri con altri utenti.
Ma detto ciò, c’è una grande differenza tra aprire un blog e portare avanti un blog fatto bene. Se nel primo caso non serve budget e le conoscenze richieste sono davvero poche, nel secondo caso bisogna partire con qualche mese di anticipo e studiare. Esatto, studiare, termine che molti di noi hanno accantonato ai tempi del liceo o dell’università e che attualmente ha a che fare soltanto con l’odiato compito di far studiare i figli.
In tante mi chiedete da dove iniziare per aprire un blog e se io al tempo in cui ho aperto Mamme a Spillo avessi frequentato corsi particolari così ho deciso di stilare un breve decalogo di ciò che bisogna fare e sapere quando si decide di diventare una blogger (vi ho già parlato dei motivi per cui non dovreste fare le blogger, ricordate?). Che poi, lo ripeto, questi sono solo dei consigli, perché ciascuno di voi potrebbe aprire un blog anche domattina, ma non è detto che lo faccia con successo.
Aprire un blog – requisiti e conoscenze richieste
– Saper scrivere: come eravate messe in italiano alle superiori? Perché se già svolgere un tema rappresentava un incubo ecco, lasciate stare. Scrivere non significa semplicemente spingere i tasti del pc o far scorrere la penna sul foglio. Scrivere è passione, significa avere un fuoco dentro che si stempera soltanto riversando parole verso di le potrà leggere. Se non avete questo fuoco che brucia e scrivere per voi rappresenta soltanto un modo come un altro per guadagnare, il vostro blog non potrà essere un successo. Perché ok la perfetta conoscenza delle regole grammaticali, requisito anche questo è indispensabile, ma il vostro pubblico, piccolo o grande che sia, vuole emozionarsi e non leggere un trattato sulla lingua italiana.
– Avere nozioni base di informatica: i sistemi utilizzati con maggiore frequenza per costruire un blog ormai sono davvero semplici e praticamente alla portata di chiunque abbia una minima dimestichezza con il pc. Ma appunto, questa minima dimestichezza bisogna averla. Quindi se siete rimaste A Word 97 sarebbe il caso di scaricarsi qualche guida sull’utilizzo degli strumenti di scrittura e di editing delle immagini. Se aprite il vostro blog su WordPress (e questo più che un consiglio è un’imposizione) studiatevi bene questa piattaforma, che tutto può ma non tollera alcuni errori (pena, il non essere indicizzati e quindi letti).
– No al fai da te: lo so, vorreste sentirvi dire che con i primi due punti della lista siete a posto e potete iniziare a scrivere sul vostro blog. No, mi spiace. E non vi dirò neanche che per aprire un blog non serve budget: se volete fare una cosa fatta bene (volete, vero?) avete bisogno di qualcuno che predisponga il vostro spazio web dal lato tecnico, ma anche di qualcuno che studi la parte grafica e di qualcun altro che vi guidi sulle mozioni base di SEO. L’investimento totale? Si parte da un migliaio di euro, se non volete finire in mano a ciarlatani.
– Scrivo, ma di che? Avete tante idee e pensieri a condividere, ma con chi? Ricordate che la cattiva individuazione del target di riferimento porterà all’insuccesso del vostro blog. Quando ho aperto Mamme a Spillo, ad esempio, ho pensato a lungo al mio target, che poi è quello che si evince dal titolo: non una semplice mamma alle prese con pappe e pannolini, ma una mamma sveglia, curiosa, modaiola. Più il target è specifico, più sarete sicure di comunicare cose interessanti al giusto pubblico di riferimento (ma attenzione anche a non restringere troppo il campo, o vi leggeranno solo in tre).
– A Social come siamo messi? Avete aperto un blog, avete iniziato a scrivere. Ma zero visite. Perchè? E’ la stessa domanda che mi facevo io all’inizio, come faccio a portare visite al mio sito? La risposta è semplice: se aspettate che le visite provengano in maniera organica a Google, ci vorrà un bel pò. Puntate sui social, offrite post di qualità e fate sentire le persone “a casa” sulle vostre pagine e le visite saliranno. Ma soprattutto, studiatevi il funzionamento specifico dei vari canali, i meccanismi di promozione, il tipo di contenuto che “tira” di più… Non servono libri, navigando nel web troverete tantissimi contenuti interessanti sull’argomento e l’esperienza diretta farà il resto.
Iniziate da qui e prossimamente vi aspetto con altri consigli!