Alla fine ne resterà una sola. Ma anche no. Manuale di sopravvivenza nel mondo delle mamme blogger italiane (che là fuori dicono sia un pò meglio…)
Quando non ero ancora una blogger leggevo dei blog. Non assiduamente, in realtà preferivo la carta stampata, ma comunque li leggevo. Ce n’erano alcuni che mi piacevano di più, altri di meno, com’è normale che sia, ma in definitiva finivo a leggere un blog cercando consigli su un determinato prodotto o situazione.
È un po’ come nella vita di tutti giorni: hai il tuo negozio preferito, ma non è detto che tu vada sempre e comunque lì.
Perché questo preambolo? Semplicemente per dire che non considero nei miei clienti, né tantomeno le mie lettrici una cosa di mia proprietà (soprattutto, non “delle cose”). Un cliente o una lettrice mi scelgono o non scelgono perché scrivo o non scrivo qualcosa di loro interesse. Mi scelgono o non scelgono anche per simpatia o antipatia, ma io cerco di restare quella che sono, tanto non si potrà mai piacere a tutti. E se un cliente o una lettrice si fidano di altre blogger per me è normale e non mi scatta il gene della competizione. Non fa per me.
Nella mia vita ho invidiato poche persone, ma qualcuna l’ho inviato sul serio. La competizione però non mi appartiene: se invidio una persona è perché in fondo la ammiro e vorrei essere come lei in qualcosa. E se voglio esserlo semplicemente mi applico e lo divento… Parlo ovviamente di cose raggiungibili, infatti continuo ad invidiare Irina Shayk ma ahimè non sarò mai in grado di diventare come lei.
Invece c’è la collega che fa belle foto, c’è quella che si esprime come vorresti scriverti tu, c’è quella che è sempre al posto giusto nel momento giusto. E queste non si invidiano: queste si guardano e si studiano per trovare i propri margini di miglioramento.
Ok, detta così sembrerebbe un mondo pessimo, quelle delle mamme blogger italiane e in parte lo è (ma questo va esteso un pò a tutto l’ambiente social, con l’aggravante che quando diventi mamma dovresti diventare più buona). Però cavolo, qui dentro ho trovato anche un sacco di amiche vere, che come me non guardano con invidia ma con spirito di apprendimento continuo. Persone che per quanto brave non se la tirano, che non guardano le altre blogger come concorrenti e nemiche, ma che anzi sono in grado di fare squadra. Ve ne dico qualcuna? Pensate a Elena di The Yummy Mom, Adriana di Ricomincio da 4, Justine de Le Funky Mamas, Cristiana di 100% Mamma e ne avrei ancora tante da dire…
Ma se devo fare un bilancio…
Se devo fare un bilancio sul mondo delle mamme blogger italiane è: siate corrette, ma non fidatevi di nessuna. Mi sono ritrovata – perchè alla fine il mondo è piccolo – a ritrovarmi ad eventi con persone che ti fanno grandi salutoni e poi in gruppi “segreti” sparlano di te come le peggiori tra le oche farebbero, addirittura fanno bullismo su altre persone dicendo loro con chi devono o non devono parlare. Tutto ciò naturalmente con un bambino in braccio (bell’insegnamento gli darete). Mi sono trovata articoli copiati di sana pianta, idee copiate di sana pianta, di tutto un pò.
E come si sopravvive in una giungla che più che di mamme è popolata da vipere che si accapigliano per un passeggino (ve lo giuro, nemmeno le fashion blogger arrivano a tanto)? Semplicemente, si va per la propria strada. Si lasciano sparlare tra loro, tanto non capiscono nemmeno che la ruota gira e chi parla male di altre, un giorno lo farà di te. Vado avanti nei miei progetti, nel mio lavoro, nella mia vita (che giudicano pure quella eh…), propongo alle aziende con cui lavoro collaborazioni con le blogger che stimo, senza paura che mi soffino il posto, guardo le stesse aziende che ridono degli screzi tra l’una e l’altra.
Guardo le foto su Instagram delle mamme blogger che mi piacciono (ce ne sono tante e non sono quelle che parlano solo di pappe e pannolini, ma ANCHE di quello), cerco di imitare il modo in cui usano la luce, l’angolazione da cui catturano quella fetta di dolce che quando la fotografo io sembra vomito spiaccicato.
Guardo come sono organizzati i loro blog, se toccano o meno argomenti che tocco anche io, se io sarei in grado di toccarli, se c’è un motivo per cui loro si prendono una certa fetta di pubblico e io no. E, per par condicio, aiuto tante blogger alle prime armi che cercano di emergere, credo di non aver mai detto “no” a nessuna che mi abbia chiesto un consiglio o un parere.
Questo mondo virtuale dovrebbe essere fatto di scambi equi, come nella vita reale; dovrebbe essere fatto di persone che si coalizzano per far capire alle aziende che siamo una categoria credibile, non un branco di comari pettegole. E sistematicamente vengo delusa.
Ecco, se volete entrare nel mondo delle mamme blogger non pensate che siano più buoni e disponibili perchè sono mamme, anzi: fidatevi di chi vi consiglia in maniera disinteressata, di chi non fa parte di gruppi di blogger, di quelle che magari non sono ad ogni evento tanto per presenziare, di quelle che hanno collaborazioni durature con le aziende.
E soprattutto, ve lo dico di nuovo: EVITATE COME LA PESTE I GRUPPI, dove dietro il pretesto di dare consigli tecnici o altro si inizia a sparlare di chiunque e di dire che non sa scrivere, non sa fare la mamma, non si sa come fa ad avere successo, non si sa perchè la seguano… Riconoscete l’invidia e la paura di non essere all’altezza e statene alla larga, che alla lunga paga.
Photo credits: Lisa Conti