L’istinto materno arriva non appena si scopre di essere incinte? Bugia! Ecco perchè una futura mamma ha diritto di sentirsi insicura come un futuro papà e come evitare ripercussioni
Qualche tempo fa in un post su Facebook ho chiesto alle tante mamme che mi seguono di dirmi la loro sull’istinto materno. Ero incinta del mio quarto figlio e al contrario delle altre volte – visto che ogni gravidanza è diversa – facevo fatica ad immedesimarmi di nuovo nel ruolo di madre di un neonato, un esserino che richiede mille attenzioni e che per alcuni mesi è completamente dipendente da te.
Certo, ora che il piccolo è nato, nello stesso momento in cui l’ho sentito piangere, questo istinto materno è arrivato di nuovo, ma ancora non mi spiego perchè, in dolce attesa, un padre possa tranquillamente non sentirsi pronto all’arrivo di un figlio, avere ansie, paranoie, sindrome da Peter Pan e invece, nell’immaginario collettivo, una madre deve essere pronta, avere tutte le risposte, le soluzioni, essere saggia, pronta a sacrificare tutto, impeccabile, inesauribile… Perché?
Tra chi sostiene che questa differenza sia innegabile, la “giustificazione” è che la donna, portando il figlio in grembo, realizza prima e si responsabilizza prima, anche se non è scritto da nessuna parte che deve essere così; insomma, “la donna ha nove mesi di tempo per adattarsi al cambiamento” – dice una lettrice – “Cambiamenti che sono già in atto durante la gravidanza, cosa che non succede per l’uomo. E poi la donna è sempre pronta! Io la chiamo Natura!”. E se proprio capita di non sentirsi pronte, secondo altre, questo timore svanirebbe magicamente al primo calcetto, “lasciando il posto all’ansia …. All’attesa .. All’impazienza. Le paure delle mamme sono diverse rispetto a quelle dei papà perché la vita che cresce dentro di te si fonde con la tua… Inevitabilmente”.
Bene, io non la penso così. Ho avuto quattro figli e ogni volta ho vissuto la loro attesa in modo differente e sì, mi è anche capitato di non sentirmi pronta. Per fortuna ho avuto intorno a me persone che non mi hanno giudicato per questa cosa ma soprattutto, ancor prima, sono una persona che ha imparato a darsi il suo tempo e ad essere comprensiva con se stessa. Insomma, ho vissuto le mie ansie e le mie paure senza reprimerle e forse questo mi ha permesso di arrivare al gran momento con il giusto equilibrio.
Ma vi assicuro che non per tutte è così: al primo corso pre-parto ho conosciuto una ragazza che reprimeva la sua futura maternità al punto da perdere circa quindici chili in gravidanza; e la cosa peggiore era che, invece di aiutarla, mamma e suocera non facevano che farla sentire in colpa per la sua scelta di partorire con un cesareo e non allattare, anche se questo figlio lo aveva cercato per anni, Ma chi siamo noi per giudicare ciò che scatta nella testa di una futura mamma al punto da impedirle di consultare uno psicologo (era disdicevole, dicevano)? Ovviamente questa ragazza non appena ha avuto il suo bambino tra le braccia lo ha amato con tutta se stessa, ma non per tutte i modi e i tempi di questo rapporto esclusivo sono uguali.
Come dice un’altra mamma: “Io i miei figli li ho desiderati ma nonostante ciò non mi sono passate le paure per tutti quei mesi … E forse neanche adesso… La società crede che siamo preparate, io no“. In effetti per anni la cultura ha diffuso dei falsi miti, istinto materno che tutto puo’, dolcezza e amore a tutti i costi. “Ma una mamma – aggiunge una lettrice – è una persona che umanamente ha tanti limiti e che può sbagliare poco o ahimè anche tanto. Ci sono molte favole e leggende basate su streghe cattive ed esse sono riconducibili all’intenzione di trasferire nella fantasia i pensieri e comportamenti più nascosti delle stesse mamme assolutamente non perfette”. Questione di cultura dunque e in questo senso non sorprende che anche parlare di depressione post partum sia ancora tabù.
Insomma, nell’immaginario collettivo un padre PUO’ non sentirsi pronto senza essere giudicato un mostro o uno squilibrato, ma una futura mamma che prova le stesse cose è additata come “sbagliata”. E questo non fa che compromettere ulteriormente il suo equilibrio in questo momento già molto delicato.
Quindi cosa potete fare se non sentite ancora questo istinto materno? Stare serene, innanzitutto e cercare qualcuno con cui confidarsi senza paura di essere giudicate. Non sentirsi pronte non vuol dire non amare o non volere quel figlio e chi vi porta a pensarla così può semplicemente stare lontano da voi fino a che non avrete partorito. Parola di mamma.