Dire NO ai bambini li aiuta a crescere: ecco come evitare di farli diventare adulti insicuri e frustrati
Qual è la differenza sostanziale che notate tra i bambini che eravamo noi quarantenni (mi perdonino le giovincelle) e i nostri bambini? Sicuramente, tra le prime, la mancanza sostanziale di NO. Eppure dire no ai bambini li aiuta a crescere e permette di accompagnarli in un percorso di crescita sereno e votato alla fiducia in se stessi.
“Questo no… Ti ho detto no… Ok, ma solo per qualche minuto…” Questo è solo uno dei tanti discorsi che ci ritroviamo a fare con i nostri figli, nella speranza di scampare ai loro capricci.
Sì perchè, diciamolo, i capricci, specialmente in certi ambiti, sono considerati da noi genitori “una scocciatura”. E allora a passare dal NO al SI, anche parziale, si fa davvero presto
Recentemente mi è capitato di leggere il libro Se mi vuoi bene, dimmi di no. Regole e potere positivo per aiutare i figli a crescere, di Giuliana Ukmar (ed. Franco Angeli) e l’ho trovato illuminante: qui si delinea la figura del “bambino onnipotente“, quello a cui i genitori non riescono a dire NO.
Il libro si basa sul principio che dire NO ai bambini li aiuta a crescere:
Non accontentiamolo per “non sentirlo protestare”
In questo modo genereremmo solo altri capricci dettati dall’insicurezza: un bambino che non è sottoposto a regole e no è un bambino infelice, impaurito, disorientato, non un bambino più felice.
I bambini desiderano delle regole
La neuropsichiatra Giuliana Ukmar lo spiega in questo libro con un esempio semplice e di impatto: immaginate di trovarvi di essere in una stanza buia e camminare per cercare una parete con un interruttore. Ma la parete, l’interruttore, l’uscita, non ci sono e voi continuate a camminare impauriti e frastornati: questo è ciò che prova un bambino senza regole.
Un bambino al quale è concesso sempre tutto ed è libero di fare ciò che vuole cresce senza comprendere il valore delle cose.
I genitori per lui saranno quella parete o quell’interruttore inesistente che genera paura e disorientamento e non un punto di riferimento. Questo atteggiamento, se protratto, porta appunto secondo la Ukmar alla “sindrome del bambino onnipotente”: bambini pieni di paure, insicuri, che possono arrivare a soffrire da adulti di forme di psicosi grave.
Un bambino senza regole si crea una realtà su misura
Senza un adulto che sappia dire NO e mettere dei paletti, i bambini cresconon cercando di imporsi da soli delle regole in una loro realtà che non riescono a condividere con gli altri. Il bimbo è emarginato, si sente solo, non riesce a trovare una guida che possa “contenerlo”.
Mai avere un genitore che dice NO e uno che dice SI
Sembra scontato, ma questo è motivo di discussione in gran parte delle famiglie: un genitore detta una regola, l’altro la fa disobbedire. Il bambino non solo sarà ancor più disorientato, ma sfrutterà la situazione per mettere ancor più in disaccordo i suoi genitori ed ottenere ciò che vuole.
Non lasciamoci scoraggiare dalle sue reazioni al “no”
E’ chiaro che un bambino arrabbiato potrà arrivare a dire cose spiacevoli, tipo che non ci vuole più come genitori, che siamo cattivi, ma in realtà dietro a questa ostilità noi stiamo costruendo un futuro corretto per nostro figlio.
E’ impossibile che il bambino possa smettere di amarci per dei no, al contrario… Quei no che stiamo dicendo ne faranno un adulto stabile e sicuro di sè e della nostra vicinanza e capacità di orientarlo in qualsiasi situazione.