Famiglia E’… Che cosa? Presentate le risposte alla survey di Bauli in collaborazione con Fattore Mamma. E io vi dico la mia
Famiglia E’… Se ve la ponessero come domanda cosa rispondereste? Io l’ho fatto, grazie a Bauli e come sapete ho condiviso con voi per una settimana stories sul mio personale conceto di famiglia… Se non lo sapevate, trovate il “riassunto” nel video qui sotto:)
Ma Bauli ha pensato in grande: per analizzare il concetto di “famiglia”, suo target privilegiato, ha aperto un sito dedicato e si è affidata a Fattore Mamma per la realizzazione di un sondaggio molto importante, che ha visto la partecipazione di 2500 famiglie.
Il sondaggio “Famiglia E'” ha coinvolto famiglie dell’Italia Settentrionale (54,89%) del Centro (19,6%) e dell’Italia meridionale (25,54%), con il 51,43% delle figure genitoriali inserito nel cluster d’età 25/35 anni, seguito dal 39,22% in età da 36 a 45 anni. La composizione delle famiglie ha visto prevalere i nuclei formati da tre (54,49%) e quattro persone (32,26%).
Ma insomma, “Famiglia è” cosa?
Ne ho parlato alcuni giorni fa con lo psicologo Luca Mazzucchelli, che ha commentato con me ed alcune colleghe i risultati della survey.
Famiglia e’ amore, per la maggior parte degli intervistati e questo amore, i sorrisi, i momenti di gioia, si nutrono di rituali. Famiglia è, per molti, l’unico progetto su cui valga davvero la pena investire. Nonostante la fatica, le incazzature quotidiane, la difficoltà comune a molti di far quadrare i conti. La famiglia è il luogo da cui si parte, a cui si fa ritorno.
“La famiglia”, ci ha detto Mazzucchelli, “ci fornisce prospettiva, inclusione e appartenenza e questo ci permette di trovare più facilmente un senso e un significato a ciò che facciamo.”
E’ buffo vedere come, pur avendo la possibilità di fornire risposte aperte, gli intervistati non abbiano quasi mai fatto riferimento alla fatica, alla frustrazione, alla sensazione di “non farcela” che accomuna molte di noi comuni mortali. E questo, ci ha detto Mazzucchelli, ha una spiegazione: tendiamo infatti a fissare nella mente i momenti più belli di ciò che ci sta a cuore, perchè sono quelli che fanno la differenza.
Quindi ok, i nostri bimbi faranno capricci, i nostri mariti ci manderanno in manicomio, ma alla fine quello che conta è la condivisone del progetto finale: essere una FAMIGLIA, esserci l’uno per l’altra, crescere i nostri figli il più felicemente possibile.
I momenti belli non sono necessariamente grandi avvenimenti: sono tutti quelli in cui si avvertono appartenenza e condivisione, per il 52% degli intervistati questo coincide con la cena, per me, che di figli ne ho 4, con il momento in cui li metto a nanna e sto un pò con mio marito.
Sono egoista? Beh, da quanto ci ha detto lo psicologo Luca Mazzucchelli no, perchè la coppia resta il motore della famiglia e dobbiamo coltivarla: se vate visto le stories avrete sentito che Luca ha detto che la cosa migliore che possiamo fare, come coppia, è fare spesso l’amore:) Rafforzare il legame – e sì. attraverso il sesso questo si rafforza anche a livello ormonale – stupire il proprio partner con piccole sorprese che spezzano la (vitale) routine, trovare dei momenti solo per noi:
una coppia felice è la base di una famiglia felice
Il partner è considerato il primo alleato della vita in famiglia (56%), la prima persona che si cerca nelle difficoltà di tutti i giorni: il lavoro di squadra è ritenuto fondamentale, così come il pensare positivo (54%). e se si litiga, indipendentemente da toreto e ragione, ben il 46% cerca di comprendere il punto di vista dell’altro, dialogando per trovare una soluzione e il 26% fa in ogni caso la prima mossa per riappacificarsi.
Ma questi litigi, la sensazione di rabbia e frustrazione, sono elementi da mostrare ai nostri figli? Io ho già detto la mia sull’argomento e Mazzucchelli conferma: la rabbia non è un’emozione negativa perchè può portare a cambiamenti positivi, bisofgna però mostrare ai nostri figli che la rabbia si controlla (no ai piatti che volano) e che soprattutto c’è sempre e comunque modo di trovare una soluzione ai problemi.
Soluzioni: è proprio questo che i nostri figli cercano anche nelle fiabe che ci “obbligano” a raccontare ogni sera, magari sempre la stessa. per loro la certezza che una storia si risolva bene e sempre nello stesso modo è fondamentale (piccola chicca dello psicologo).
Insomma, la famiglia dal campione di coppie analizzate sembra essere vista come il luogo perfetto; eppure, c’è un eppure, solo il 6% degli intervistati ritiene che la vita in famiglia non abbia bisogno di ciliegine sulla torta perché è già perfetta così. Il restante 94% vorrebbe più denaro, più tempo, una casa più grande, un altro figlio, una donna delle pulizie, ecc. E qui mi sorge spontanea una domanda…
Ma è possibile che non siamo mai contenti? Ok, avere più soldi renderebbe la vita più facile a tutti sotto diversi punti di vista, ma ci fermiamo mai per un attimo a pensare che se abbiamo figli in salute, se noi siamo in salute, se condividiamo ogni giorno risate ed abbracci, se la nostra famiglia è sempre un porto sicuro verso cui far ritono, va già tutto più che bene così?
“La felicità è un atteggiamento mentale: non sono gli oggetti o le persone a renderci felici, ma come noi viviamo quello che ci accade o non accade. Dobbiamo imparare a considerarci la causa del nostro benessere, e non che questo sia l’effetto di azioni esterne” conclude il dottor Mazzucchelli. E io sono perfettamente d’accordo con lui.