Il potere di un sì in adolescenza: sì ci sono, sì ti penso – Fruittella
Essere genitori è il lavoro più̀ bello del mondo, ma anche il più faticoso e questo lo sappiamo bene. Quello che magari non ci aspettiamo, anche se in tanti ce lo ripetono è che passati gli anni di pappe-pannolini-biberon-primi compiti il nostro apporto fisico diminuisce, ma inizia un periodo di carico emotivo molto più complicato da gesti- re.
La chiamano preadolescenza, io la chiamo “ma chi me l’ha fatto fare”, oppure “ma non potevi essere un po’ diversa da me?”. Si tratta di quel lungo ed indefinito periodo in cui nostro figlio smette di amare tutto ciò che amava prima (noi compresi, apparentemente) e si trasforma in una bomba ad orologeria.
E qui, ragazze mie, bisogna essere proprio bravi ed equilibrati, se non si vuole far scoppiare tutto!
Abbiamo già parlato del tema “il potere di un sì” e ora ve lo riporto all’attenzione, adattandolo a questo magico periodo 🙂
Preadolescenza e adolescenza sono difficili
Non ci piove. Il lato del cervello umano che favorisce la regolazione delle emozioni non è maturo fino almeno ai vent’anni; d’altra parte, sempre più in tenera età oggi il corpo del bambino subisce variazioni ormonali in tenera età, il che porta ad un turbi- nio di sentimenti avversi e incapacità di fronteggiare ciò che si sente.
Un conflitto interiore di cui, spesso, fa le spese la famiglia, che per scarsa preparazione si trova a dire sempre più spesso dei NO ai ragazzi. E se dire no è necessario, è anche vero che in questa fase potrebbe negare la libertà di esplorare da soli il mondo o prendere decisioni in modo autonomo.
Dire no è fondamentale, ma attenzione…
I NO non motivati, quelli che diciamo dopo l’ennesima provocazione o richiesta semplicemente perché siamo stanchi o abbiamo già i nostri pensieri e non abbiamo voglia di spiegare la stessa elementare cosa per la centesima volta, destabilizzano.
E in questa fase della vita si ha bisogno di tutto, tranne che di questo: un preadole- scente o adolescente destabilizzato passa dalla collera alla provocazione, dalla paura alla tristezza, dal so tutto io alla totale confusione in meno di due minuti.
E se iniziassimo a dire dei sì consapevoli?
Il celebre psicologo clinico americano Thomas Gordon (1918-2002) si è focalizzato a lungo sul rapporto genitori/figli adolescenti, creando quello noto come il “metodo Gordon”.
Gordon ha individuato 12 atteggiamenti disfunzionali che i genitori devono evitare e in ognuno di questi c’è una costante: il NON ASCOLTO.
Nel rapporto genitori figli è importante stabilire regole chiare e non dire dei “no” non motivati. Una regola chiara sancisce il confine tra ciò che è lecito e ciò che non lo è e permette di limitare i “no” a priori ed essere aperti ad accogliere il nuovo indivi- duo che sta emergendo (e che noi non conosciamo), accettando la sua personale ri- cerca d’identità.
Essere positivi e fiduciosi è molto più edificante
Mantenere una visione positiva e fiduciosa nei confronti di nostro figlio è molto più edificante: ascoltarlo e praticare dei “sì” consapevoli che non siano in contrasto con le regole stabilite permette infatti di aumentare la sua autostima e predisporlo in uno stato mentale di accoglienza e ascolto.
Il potere di un sì
Immaginate la scena: un adolescente o quasi tale ha un atteggiamento oppositivo e provocante, ok, sta rispettando le regole che gli avete imposto, ma il clima è quello che è.
Beh, stupitelo con il potere di un sì.
Un sì che non è certo un premio per il suo comportamento del momento, ma un “momento sì” all’ascolto, all’attenzione, al dire “ehi, sono sempre la mamma che ti ha cresciuto e sono qui per te, qui ed ora!”
Fruittella, un buon momento per dire sì
A volte le mie ragazze vanno nel panico quando hanno molti compiti, tanto che alla fine se la prendono con me. Ed è lì, quando vorrei dire “cavoli tuoi, non puoi ridurti
all’ultimo momento, devi stare più attenta in classe”, che sfodero le maniere dolci. Loro sono persone molto creative e adorano creare addobbi per ogni momento che si possa celebrare. Beh, cosa c’è meglio di Halloween?
Creare dei momenti di condivisione lascia riaffiorare quel legame che in questa fase della vita è a tratti così complicato e che invece può diventare ancora più bello!
Sono passati gli anni in cui ero io ad occuparmi di tutto, oggi le mie ragazze sono del- le party-planner perfette e ci divertiamo tantissimo a decorare insieme la nostra amata casa di campagna.
Ed è lì, davanti ad una gustosa Onda Frizz di Fruittella che implicitamente dico loro “sì, ti capisco, so quello che provi, troviamo un modo per aiutarti” … Un gesto ina- spettato che spezza la tensione, regala tranquillità e smorza paura e collera. Un sì che non significa “premio il fatto che magari non hai ascoltato la prof” ma “la mamma c’è, ti aiuta come può, ma soprattutto cerca di darti strumenti per crescere e intanto divertiamoci!”.
È buffo vedere come un semplice sì che spezza la tensione spesso sfoci in confidenze inaspettate o gesti di dolcezza che non ti aspetteresti da un’adolescente.
Il sì consapevole non è cedere, è ascoltare ed aiutare a crescere. E so che quando le mie ragazz(in)e trovano insieme alla merenda la monodose di Allegra Fattoria di
Fruittela portano con sè la positività e la sicurezza di quel sì anche quando io non ci sono.
Sì, ci sono. Sì, ti penso <3