Tre figlie sotto i cinque anni ti levano il fiato; le ami, vivi per loro, ma quando arrivi alla sera, tra il lavoro, la casa, le scuole, le discussioni, le tante, tantissime cose che compongono la nostra giornata caotica, non ce la fai più. E se hai sopportato strenuamente sguardi traversi e disastri combinati, all’ennesimo capriccio esplodi tipo vulcano hawaiano e chi ti ferma più.
Aggiungete a questo un uomo che ha orari poco ordinari, aggiungeteci la voglia di dedicare a voi due la mezz’ora della sera per cui vivi tutto il giorno e il gioco è fatto… La mamma si trasforma in una specie di mostro che potrebbe usare qualsiasi espediente buono o cattivo per farle addormentare presto e avere il tempo di farsi trovare perlomeno decente al suo ritorno.
Boh, mi sono confrontata su questo con tante amiche, tutte mi dicono che questa cosa del delirio serale capita anche a loro, ma io sono la specialista dei sensi di colpa… E se passassi più tempo con le mie bimbe? Forse la mia presenza non sarebbe così indispensabile la sera e avrei più tempo per me… E se finite le mie ore di lavoro ordinario io la smettessi di rispondere alle mail e di tenere in moto il cervello e mi dedicassi a loro in maniera esclusiva? Se iniziassi a fregarmene completamente dei momenti col mio compagno, che tanto lo scopo della nostra vita di donne sono i figli? Quando mi vengono questi rigurgiti mammisti – di cui, chiaramente, non parlo con i diretti interessati perché abituata a risolvermi le cose da sola – mi faccio paura. Io non sono nata per fare la mamma, la faccio con dedizione ma tanta fatica e adoro il mio lavoro… Dove sta questo cavolo di compromesso?