Esistono le “madri pentite”? Una ricerca, diventata un libro, fotografa una realtà poco conosciuta, che ci spinge a guardarci dentro
Solo un dato prima di iniziare: in un campione di 100 donne intervistate, il 60% delle donne aveva desiderato la gravidanza, il 30% avrebbe preferito diventare madre in un altro momento e il 10% non voleva avere figli.
Un dato singolare e non scontato, che emerge da uno studio di 5 anni condotto da Orna Donath, ricercatrice dell’università di Ben Gurion, che ha nel 2015 ha pubblicato un libro dal titolo “Regretting motherhood” (Pentirsi della Maternità), nel quale raccoglie le testimonianze di molte donne.
Lo leggo con cinque anni di ritardo, ma meglio tardi che mai. Orna non ha mai voluto avere figli e per questa sua decisione è stata spesso oggetto di critiche (in primis da parte della sua famiglia, che le ha sempre detto “te ne pentirai”) e pregiudizio. Perchè insomma, per la nostra società è NORMALE che una donna desideri di diventare madre.
Ok, io sono una che da ragazza non voleva figli, poi come la maggior parte di noi, trovato l’uomo giusto, ho detto “ok, voglio creare un pezzetto di noi”. Poi quei pezzetti sono diventati 4 e no, non è facile da gestire, spesso mi chiedo chi me l’ha fatto fare, ma sono felice così.
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Capita a tutte, no? Solo che alcune non lo ammettono. Si pensa a com’era la nostra vita prima, a quello che avremmo potuto realizzare, alla sensazione di prendersi i propri spazi senza nessuno che dipende da fisicamente e soprattutto mentalmente.
Eppure c’è chi va oltre: ci sono le madri pentite, quelle che, se potessero, tornerebbero indietro subito.
Alla fine la maggioranza delle mamme pensa che i figli valgono le rinunce e la fatica che comportano. Ma non le donne intervistate da Orna in “Regretting Motherhood”: loro sono donne che vorrebbero e potrebbero fare a meno dei figli, qualcuna c’è pure riuscita e ha lasciato che fossero altri a crescerli.
Perchè queste madri pentite escono allo scoperto? Per aiutare attraverso questo studio un fenomeno che esiste, ma che è considerato un tabù di cui non si può parlare.
Ed è bene parlarne, perchè da questo studio si dimostra anche che i figli di donne che non cercavano una gravidanza erano meno seguiti e ricevevano meno supporto dalla loro madre… Pensate quelli di una madre pentita.
Tra l’altro quello che colpisce è che ad ogni madre pentita si associa quasi automaticamente un matrimonio che fallisce… E in questo caso c’è da chiedersi se dietro a questo pentimento non possa nascondersi una forma di depressione.
Ci sono poi quelle madri pentite che rivendicano – giustamente – il loro DIRITTO AL LAMENTO. Avete presente quando vi “lamentate” della fatica di stare dietro ai vostri figli e vi rispondono “e che li hai fatti a fare”? Ecco, ho trovato un articolo bellissimo a proposito, che vi invito a leggere per intero nel link sottostante.
The right to complain
“When faced with a toddler who flatly refuses to wear mittens or a nine-year-old who only remembers she’s forgotten her lunch once I’ve driven her to school, that bitter question inevitably pops up: Why did parenthood seem like such a good idea again? For me, one of the most frustrating aspects is the level of ingratitude I live with every day. It’s the death stare I get as I’m told, “I didn’t ask for toast.” And the tantrum that results from giving my son a blue cup instead of his favourite orange one. And the total lack of awareness of what it takes to keep everyone clothed and fed. No one is meeting my needs, and if they were, I’d sure as hell say thanks, unprompted, from time to time”.
leggi tutto l’articolo qui –> https://www.todaysparent.com/family/parenting/i-regret-motherhood/
Qui si parla dell’ingratitudine che molte di noi assaporiamo quotidianamente, quando non ci sentiamo riconosciute per il nostro (faticoso) ruolo di madri. Ecco, forse nella “totale inconsapevolezza di quanto costi tenerli puliti, vestiti e sfamarli”, si nasconde il germe che fa di tante madri delle madri pentite.
