Sono una donna, mamma, moglie appagata. Ho quattro figli piccoli e credo di gestirli al meglio di ogni umana possibilità, ho un lavoro che mi regala soddisfazioni, anzi per meglio dire in cui conquista soddisfazioni, sono mediamente piacente, stile di vita molto dinamico di cui non nascondo la fatica insomma… posso dire che mi vado bene, che mi amo a tratti. Eppure…
Eppure a volte mi sembra di essere la persona più sbagliata della terra, come donna, madre moglie. Non solo non vedo apprezzati molti dei miei sforzi, ma mi rendo proprio conto Che in certe situazioni ho fatto di tutto per essere come piaceva gli altri, finendo per non riconoscermi più.
Avete presente quando si partorisce il primo figlio e tutti sono lì a dirti cosa devi o non devi fare? Ecco, devo dire che sono caduta anch’io nel tranello, che mi sono trovata più di una volta a nascondere il mio reale pensiero su certe tematiche riguardanti la maternità per paura che non fossero accettate. Mi sono scontrata con la puericultrice che sosteneva che non fosse giusto mandare una bambina al nido a sei mesi, se non per reale necessità, mi sono scontrata con mio marito, perché ad un certo punto non ho proprio avuto voglia di allattare, mi sono scontrata con tutti quelli che “tua figlia non può fare auto svezzamento, non è sano”.
Devo dire che molti casi ho ceduto e provato ad assecondare che mi dava consigli peraltro non richiesti, ma ad un certo punto – credo quando ho scoperto di essere incinta della seconda e ho pensato che mi aspettava un compito difficile e avrei dovuto farcela da sola, perché tutti quelli che chiacchieravano tanto non sarebbero stati lì con me insieme ad una neonata e una bambina di un anno – mi sono guardata dentro e ho pensato che cavolo, io mi andavo perfettamente bene come mamma, con tutte le imperfezioni ed inesperienza del caso.
Il tempo mi ha dato ragione, le mie prime due figlie sono state bambine incredibilmente facili, hanno sempre dormito la notte, non hanno mai avuto problemi di inserimento, tuttora sono bambine estremamente educate e gentili. Chissà se mi sarebbe andata così bene infilandomi nei panni che gli altri volevano per me?
La stessa cosa l’ho sperimentata anche nella vita di moglie, anzi, qui la separazione mi ha portato ad espormi davvero a tanti giudizi gratuiti. Con risultato che mi sono sentita dire le cose peggiori da gente che magari avrebbe dovuto guardare in casa propria. È vero, ho fatto una scelta radicale, difficile, impopolare; ma è anche vero che avete piacciono le persone che scelgono, non quelle che restano in situazioni di comodo pur di non farlo e alla fine tutti quei giudizi non hanno che rafforzato la mia convinzione. Ok, per gli altri in quel momento ero sbagliata come donna, sbagliata come madre, ma per me andavo bene perché ero stata onesta con mio marito e soprattutto con me stessa.
Il punto è proprio questo: ci sforziamo tanto per essere e comportarci come gli altri ci vorrebbero, anche a costo di essere infelici, ma accettati.
E ci perdiamo.
Non puoi smettere di allattare tuo figlio a due mesi perché non va bene, e allora continui ad allattarlo ad ogni ora del giorno e della notte sfinita, ma accettata. E intanto ti trovi la mattina alle cinque a piangere sul divano quando lui, finalmente, si riaddormenta.
Non puoi separarti, hai un bambino piccolo, dovevi pensarci prima. E allora ti trovi a vivere una vita che non vuoi, con una persona che non ami e probabilmente non ti ama, ma almeno ti senti accettata. Meglio no?
Stai svezzando tuo figlio con cibi già pronti? Non gli prepari ogni giorno il brodo vegetale perché vuoi startene quella mezz’ora (Quell’unica mezz’ora di pace in tutto il giorno) A guardare la tua serie preferita sul divano? Non va bene, alzati e prepara questo cazzo di brodo, Che è anche una roba semplice e così magari ti sentirai più accettata. Ovviamente non riuscirai mai a vedere quella serie tv, ma è una cosa cui si può rinunciare, no?
Diamine, hai partorito da un anno ormai e ancora hai quei cinque o 6 kg in più che tutti ti fanno notare. Non per cattiveria ovviamente, ma perché si preoccupano della tua salute… E tu invece? Dopo l’allattamento se ridotta uno straccio, mangi troppo poco, o comunque mangi male. Tu, mangia meno e tu mangia di più, così sarete accettate. Cosa dite? Vi andata bene così come siete? Beh, ma questa una cosa trascurabile.
E andiamo, smettila di pensare che una mamma possa realizzare i suoi sogni lavorativi. Non provare a cancellarti da quella chat di WhatsApp in cui si parla solo di pidocchi e compiti di matematica, perché sai, le altre mamme potrebbero non prenderla bene e non saresti accettata. Vivi come vogliono loro, sicuramente sarai più felice.
Gli esempi applicabili sarebbero infiniti ma credo che il succo si capisca: a modo tuo, finché non fai del male agli altri, è sempre un ottimo modo.