Ci siamo, torna la scuola. E tornano le paure (non solo dei bambini, ma anche delle mamme). Questo è il nosto Back to school, con un piccolo pensiero per lei…
Guardando questa foto mi è tornata in mente quella canzone famosissima di quando ero piccina. La cantava Fausto Leali (gran voce) e faceva così: “ti lascerò andare, ma indifesa come sei, farei di tutto per vederti rimanere…” (giusto?). Boh, non so perché proprio questa, che in realtà è una canzone d’amore, quando in realtà esistono tante bellissime canzoni sulla sensazione di essere genitori (vogliamo citare solo Jovanotti o Elisa?). Forse perché me la cantava il mio papà, o forse perché alla fine dei conti l’amore non lo capisci appieno finché non hai dei figli.
Lei è così: una principessa dalle fattezze eleganti che con un’intelligenza emotiva particolare attraversa accanto a questa mamma stramba giornate a volte semplici, a volte no. E quando non sono semplici combatte con me, o anche contro di me, forse per ricordarmi quali devono essere le mie priorità. Lei è quella che sa accarezzarmi lievemente l’anima con parole dolcissime e poi dirmi nello stesso giorno che non mi vuole più vedere. Una mini-me nel fisico e nell’anima che spero di riuscire a guidare sulla buona strada, ma da cui spesso sono io a lasciarmi guidare.
Ora che ricomincia la scuola e che io dovrei gioire perché forse (FORSE) troverò qualche minuto in più per me e un’organizzazione almeno dignitosa nel lavoro, sono triste, perché quando non c’è lei a farmi arrabbiare e mettermi alla prova alla fine mi manca sempre un pezzetto. Mi piace il suo accarezzarmi il braccio mentre scrivo al pc sul divano, mi piace il suo chiedermi “mammina vuoi un caffè”, mi piace persino quando fa i capricci, perché il passo successivo è quello di abbracciarmi, chiedermi scusa e farmi spazio nel suo lettino.
Ma non divaghiamo: inizia la scuola, dicevamo. Iniziano le levatacce mattutine e i capricci per andare a letto presto, ma iniziano anche dei mesi molto importanti per i nostri bimbi, non solo da un punto di vista didattico, ma soprattutto da un punto di vista relazionale. L’anno scorso Elena Sofia ha pianto ininterrottamente per tutte le mattine dei primi due mesi di scuola perché detestava la sua maestra (una di quelle vecchio stampo, che la voce la alzano quando c’è bisogno), ma con tanto dialogo con lei e l’insegnante è nato un affetto particolare da entrambe le parti e ne sono molto felice. Non è sempre facile, ci sono dei momenti in cui un bambino che piange vorresti solo prenderlo e portarlo via con te, ma alla fine capisci che non potrai proteggerlo da tutte le persone che incontrerà nella sua vita e tu hai solo
Il compito di aiutarlo a forgiare quell’armatura che userà a vita in ogni momento e in ogni relazione.
Ti lascerò andare amore mio, ma tu promettimi di tornare sempre da me. Anche quando sarai un’adolescente con gli ormoni a mille e mi detesterai. Ora scusa, vado a prepararti lo zainetto e ci lascerò dentro qualche lacrima. Fanne tesoro.
Outfit Elena Sofia:
-abito in felpa animalier Sarabanda f/w 2015
-Ballerine scamosciate handmade
-Acconciatura Jean Louis David Sansepolcro
Outfit mamma:
-Gonna e cintura a fascia Benetton
-Maglia vintage
-Scarpe Zara
Fotografo: Matteo Tacconi