L’ultimo trimestre di gravidanza porta spesso ad un grande bisogno di rallentare e staccare la spina. Ecco perchè non dovete ignorarlo se volete essere delle neomamme serene
Sono una persona abbastanza complicata e ho sempre aspirato alla perfezione in ogni cosa che faccio. All’università non ero soddisfatta se non c’era la lode accanto al voto, nello sport (finchè ne ho fatto) dovevo sempre superare i miei limiti, nel lavoro non mi piace non poter dare tutta me stessa.
La maternità mi ha parzialmente cambiata, nel senso che da mamma ho dovuto accettare che l’imperfezione fa parte di noi più di quanto vorremmo, ma non per questo posso dire di sentirmi in pace con me stessa quando non faccio le cose bene quanto vorrei o quando proprio non riesco a farle per mancanza di tempo o stanchezza.
Ho cercato di vivere questa quarta gravidanza come le altre tre, ovvero non facendomi “influenzare” dal fatto di essere incinta e continuando a fare quello che ho sempre fatto: curare le bambine, dare il massimo nel lavoro, continuare a fare la moglie nel migliore dei modi, viaggiare continuamente in giro per l’Italia. Mi è anche riuscito fino ad un certo punto, ma poi, vuoi i 35 che non sono più i venti, vuoi che questo bimbo è appunto il quarto e non il primo e il tempo di riposare è poco, vuoi che ogni gravidanza è diversa, ma insomma, il mio corpo e soprattutto la mia testa hanno chiesto di dire stop.
E’ vero, mi ero ripromessa di fermarmi molto prima visto che questa sarà volente o nolente la mia ultima gravidanza, lavorerò al massimo per i primi sei mesi e poi stop, dicevo, ma la vita è strana e già da quando ho scoperto di essere (inaspettatamente) incinta il lavoro è aumentato in modo esponenziale, poi c’era il trasloco slittato di diversi mesi e fatto già con il pancione, poi gli appuntamenti a cui non puoi mancare, poi certo, la famiglia, che nel mio caso è pure molto allargata e non concede molto relax. E così sono qui, ottavo mese di gravidanza e un continuo ripetermi “ok, dalla prossima settimana rallento”.
Sì lo so, ci sono donne che smettono di lavorare il giorno prima di partorire e riprendono una settimana dopo. L’ho fatto anch’io, ma non lo trovo giusto. Lavoriamo per oltre quarant’anni della nostra vita e quanto tempo occupa una gravidanza in tutto ciò? Ah, è vero anche che non riuscirei a far mia l’immobilità completa, ma sento fortemente l’esigenza di regalarmi almeno un mesetto di serenità, delegando tante cose nel lavoro e nella famiglia, come non faccio mai.
Anche a voi fa paura fermarvi e avete paura di non essere capite? Beh, c’ho pensato tanto in queste ultime settimane e quello che penso è che io un mese di riposo almeno me lo prendo, chi vorrà aiutarmi sarà il benvenuto e per il resto… Pazienza. Non devo giustificarmi con nessuno se ho bisogno di una pausa in cui pensare solo al mio bambino che sta per nascere. Tantopiù che con l’ultima gravidanza, quella di Eva Maria, ero così preoccupata per la sua salute che non mi è stato assolutamente possibile vivere un giorno di relax e infatti pochi mesi dopo la sua nascita sono completamente crollata e piombata nella depressione post partum.
Sento il bisogno di lunghe passeggiate cullata dal sole in luoghi che adoro, di mattine lente in cui farmi portare il caffè a letto e restare lì a coccolare i piedini di mia figlia, che presto non sarà più la piccolina di casa, di serate passate a guardare film senza l’ossessione di aver pulito bene casa, preparato i vestiti per tutti, finito ogni cosa nel lavoro. Ho voglia di prendere un caffè sfogliando un libro al tavolino di un bar, di pranzare con mio marito in un posto che ci piace mentre i bambini giocano tranquilli, di ridere con lui sulla mia pancia che cresce e di piangere tra le sue braccia rccontandogli come non mi senta minimamente pronta a fare di nuovo la mamma di un neonato, di di lasciare fuori dalla mia vita in questo frangenete le persone negative, di godermi un pò di sana solitudine fino al giorno in cui quella solitudine sarà interrotta dai pianti di Gregorio
E in tutto ciò, ho voglia di staccare telefono, mail, messaggi, pc e lo sto facendo sempre più spesso. Il mondo può aspettare, le cose vanno avanti lo stesso, forse guadagnerò un pò meno, ma quando ho scleto questo lavoro l’ho fatto anche per la qualità di vita. E fatelo anche voi: se il vostro corpo e la vostra mente vi chiedono di staccare, staccate. Perchè l’ultimo trimestre di gravidanza è un momento in cui ci prepariamo ad accogliere il nostro piccino e non possiamo accoglierlo già stanche a livello fisico e mentale.