Riprendere il lavoro dopo il parto è facile? Per niente, soprattutto se lo si riprende molto in fretta. Ma ecco perchè è davvero importante
Da libera professionista, ho lavorato (in trasferta) fino a cinque giorni prima del quarto parto, un pò perchè in gravidanza non ho mai avuto problemi di salute e un pò perchè chi si ferma è perduto e io non voglio certo esserlo, dopo tutta la fatica fatta per arrivare fin qui! Però diciamocelo: per quanto una donna possa essere sprint e combattiva, riprendere il lavoro dopo il parto non è mai facile, per tutta una serie di motivi.
Ho mandato la prima mail di lavoro neanche 24 ore dopo aver partorito, mentre iniziavo a sentire i dolori del cesareo e familiarizzavo col nuovo arrivato; il primo articolo l’ho scritto due giorni dopo e da lì non mi sono più fermata. Ma il lavoro vero, quello fatto di trasferte, è ricominciato tredici giorni dopo il parto: ho passato tutta la giornata nello stabilimento dove viene prodotto il pane di McDonald’s a Monterotondo, con Ruggero che mi aspettava fuori con Andrea per non perdere le sue poppate.
Eh già, perchè riprendere il lavoro dopo il parto vuol dire soprattutto questo: quando sei incinta, per quanto tu possa essere stanca, il tuo bambino te lo porti dietro senza problemi, ma una volta che è nato si fa tutto più complicato. Se prende il tuo latte o ti porti dietro il bimbo o – come ho dovuto fare dopo tre settimane per trascorrere la giornata a Milano – ti porti dietro il tiralatte e ti chiudi in bagno ogni due ore per estrarre il prezioso liquido e conservarlo nella borsa freezer che ovviamente ti sei portata dietro con tanto di ghiaccioli… Semplice no, soprattutto se hai una riunione importante e se fuori fanno trenta gradi.
Però non giriamoci intorno: il vero problema del riprendere il lavoro dopo il parto è il separarsi dal bambino. Sempre e per tutte, persino per chi, come me, non ha grossi problemi a separarsi per un paio di giorni dai figli. Un meccanismo ormonale fa infatti sì che la neomamma, anche quella in carriera, dopo un paio di giorni dalla nascita si focalizzi COMPLETAMENTE sul neonato, con anima e corpo, dedicandogli ogni pensiero ed energia. E’ lo stesso meccanismo per cui molti uomini si lamentano di non fare più l’amore con la propria compagna in quel periodo: non siamo stronze, siamo solo totalmente e fisiologicamente assorbite dai nostri bambini.
Ora, il fatto di essere alla quarta gravidanza e di sapere cosa mi aspetta fa sì che non solo non mi dimentichi di mio marito, ma che soprattutto io abbia avuto da subito la voglia di ricominciare a lavorare: ciò non significa che Ruggero per me sia meno importante delle altre bimbe o che la sua nascita sia meno attesa, ma semplicemente sono cosciente che se ci si lascia assorbire da loro un giorno (di solito dopo qualche mese) ci guardiamo allo specchio e non ci riconosciamo, nè fisicamente, nè metaforicamente. Quindi ok, amo il mio bimbo con tutta me stessa, sto sveglia con lui a cullarlo se ha mal di pancia, mi sciolgo per ogni suo minimo gesto, ma no, non rinuncio al mio lavoro e a me stessa (che poi le cose vanno di pari passo).Ma a chi lasciare il neonato quando ci si deve assentare per mezza giornata o un giorno e più per lavoro? durante la prima trasferta, da mattina a sera, l’ho lasciato con la tata, con la scorta del mio late tirato in frigorifero. Non l’ho lasciato ai nonni perchè capisco che si possa essere impensieriti dal doversi prendere cura di un esserino così piccolo che per la prima volta si stacca dalla sua mamma, ma ho aspettato che fossero loro a chiedermelo e così è stato: durante la seconda trasferta, quella di Pitti Bimbo, il piccolino è restato tutto il giorno a casa dei nonni, stavolta con il latte in polvere perchè il mio è quasi finito. Mi sono alzata con largo anticipo, l’ho allattato, fatto il bagnetto, vestito di tutto punto con la sua tutina Minibanda e sbaciucchiato fino alla porta di casa dei miei suoceri.
Sensi di colpa? No, solo il pensiero costante verso di lui durante tutta la giornata e la voglia di tornare a casa prima del solito. Sì, perchè riprendere il lavoro dopo il parto come ho spiegato è fondamentale, ma siamo pur sempre mamme, programmate per prenderci cura dei nostri neonati in maniera esclusiva. Però che bello tornare da loro, stringerli dolcemente a noi e pensare che abbiamo davvero tutto ciò che ci serve, ovevro l’amore per nostro figlio e la realizzazione personale!