Ho tante amiche, ma anche tante mamme di amiche, che hanno proiettato i loro sogni infranti e i loro desideri sulle proprie figlie, pensandole come un prolungamento di sé. Poi, chiaramente, i figli crescono, compiono le loro scelte e abbiamo sempre meno potere di decidere ciò che vorremmo per loro.
Per me non è stato così, fortunatamente.
Sono stata cresciuta libera di scegliere quale sarebbe stata la mia strada, anche quando non era condivisa dai miei genitori. Persino i miei nonni, loro che avevano vissuto una realtà tanto diversa dalla mia, tra un racconto di guerra e pomeriggi tra foto sbiadite di parenti lontani e amici che non vedevano da decenni, mi hanno educata con questo principio: la vita era la mia e loro non hanno fatto altro che accompagnarmi, tenendomi per mano e tifando per me e per i miei successi. Ma di errori ne ho fatti, e cavolo, se ne ho fatti.
Ho pensato che, proprio per questo, per evitare errori che fanno male, sarei stata più severa con i miei figli. E invece no. Quando diventi mamma, ti accorgi che non esiste alcun libretto di istruzioni, che i tuoi bimbi sono persone a sé stanti e che con loro potrai solo condividere un percorso di crescita che non finisce mai.
Il mio con loro è un percorso che dura da oltre dieci anni, anni in cui ho visto il mio corpo e la mia mente cambiare infinite volte, adattarsi ad accogliere la vita, a stringere forte una manina per le scale, a lasciarla andare davanti a scuola con uno zaino troppo grande, per quelle spalle così piccine.
E sì, alla fine mi sono ritrovata a fare esattamente ciò che mia nonna faceva con me: insegnare il rispetto di se stessi e del proprio corpo, sperando che questo basti almeno a farne delle persone sicure e felici.
Il gesto di applicare la crema sulla fronte, che le guardavo compiere ogni sera e ogni mattina, quel mettersi un po’ di profumo prima di uscire, quel passarsi un filo di rossetto di corsa davanti allo specchio: sono tutti gesti che ho visto per anni e che oggi le mie figlie vedono fare a me.
Prendersi cura di se stessi non deve essere un’ossessione: è giusto però sapersi volere bene e avere cura del proprio corpo dal momento che quest’ultimo ci accompagnerà per tutta la vita.
Amarsi significa accettare anche i propri difetti, quelli che magari un giorno faranno innamorare perdutamente una persona… non è un caso che mio marito adori la mia bocca e io no, giusto?
Da anni ho trovato in Clarins un validissimo alleato nel prendermi cura di me a 360 gradi: dalla maschera ipernutriente della sera, quando arrivo a casa stanca morta alle nove crollando sul divano, con mio figlio che mi salta sopra, alla crema che combatte le rughe che – inevitabilmente – iniziano a segnare prepotentemente il mio viso – fino all’Eau Dinamysante, che spruzzo nei diversi momenti della giornata quando le energie mi stanno abbandonando.
Tutti gesti che le mie bimbe iniziano, scherzosamente, a ripetere… E’ bello pensare che un giorno anche loro si sentiranno sicure e in confidenza con il proprio, meraviglioso, corpo!