A chi non è capitato? Una giornata con i bambini, magari fino a quel momento piacevole, si trasforma in un incubo causa capricci; tu guardi tuo figlio, cerchi di capire cosa ia successo, ma spesso e volentieri il motivo ti sfugge, per non parlare della gestione del capriccio stesso.
Il periodo più “fertile” in tema di capricci è in genere dai due anni in su – i famosi terrible two li conoscete tutti, vero? – fermo restando che magari bambini particolarmente svegli iniziano prima ad usare questa forma di interazione con la mamma e chi li accudisce…
Sì, perchè i capricci fanno arrabbiare, ma sono sempre e comunque un modo che il bambino utilizza per relazionarsi e cercare dei limiti.
Prima di andare nel panico, ripassate mentalmente queste 10 astuzie per arginare i capricci anche più chiassosi!
1 – Non dare troppa importanza ai capricci
Il capriccio diventa spesso una forma di ricatto verso l’adulto: se il bambino capisce che urlando e strepitando può ottenere qualcosa, lo ripeterà appena possibile. Cercate di mettere il bambino in sicurezza e distrarlo. Spesso, a fronte di capricci non giustificati, il non intervenire è la scelta più corretta.
2 – Utilizzare sempre un tono di voce pacato e rassicurante
Lo so, in certi momenti vorremmo cacciare delle urla che nemmeno Tarzan, ma si ottiene l’effetto contrario… Cercate di non sfogare urlando la vostra rabbia e frustrazione e continuate a rispondere con frasi brevi e tono fermo al bambino.
3 – Capricci o bisogni? Osserva e distingui
Soprattuto nel caso dei bambini più piccoli o che fanno fatica ad esprimersi, capita che quelli che noi percepiamo come capricci siano in realtà l’espressione di un bisogno. Bisogno di mangiare, di uscire, di dormire, semplicemente di essere ascoltati in un momento particolarmente stressante. La vostra sensibilità di mamme vi permette di conoscere molto bene vostro figlio e di saper distinguere, così da calibrare la vostra reazione (vedi, ad esempio, i capricci dettati dalla paura o dal sonno).
4 – Premiare il comportamento corretto, ma senza strafare
E’ meglio premiare il bambino quando si comporta bene che rimproverarlo ogni volta che sbaglia, Il rafforzo positivo dà fiducia al bambino e lo rende propenso a collaborare. Ricordate però che il premio, se concesso con troppa facilità, perde il suo valore.
5- Patteggiare con il bambino
Scendere a patti è un comportamento adulto che possiamo insegnare a nostro figlio in fase di capricci. Piuttosto che incaponirsi ciascuno sulle proprie posizioni, proviamo a trovare un punto di incontro intermedio che vada bene ad entrambi… Sarà una bella scuola per la vita:)
Stessa cosa, ad esempio, nella classica situazione in cui si va a fare la spesa e abbiamo paura dei capricci del bimbo: si stabilisce prima insieme se potrà comprare qualcosa e si spiega che comunque lo otterrà solo comportandosi in maniera educata (quindi, se parte con richieste tiranniche, non comprerete nemmeno quello).
6 – Trattare i bimbi come dei piccoli esseri umani
E’ vero, i bambini hanno una scarsa esperienza di vita, ma ciò non significa che non abbiano un loro carattere o delle loro esigenze particolari che li distinguono dagli altri, nè che siano esenti dagli sbalzi di umore che noi mamme conosciamo bene. Insomma, il bambino è un piccolo e complesso essere umano e va trattato come tale.
7 – Considerate il contesto familiare
Come voi siete più propense ad alzare la voce o reagire male in un momento di particolare stress familiare, così sarà per vostro figlio. Capita ad esempio che in periodi di nervosismo tra mamma e papà o tra genitori e nonni un bimbo di solito tranquillo inizi a fare tremendi capricci… Ma in questo caso il problema non è lui:)
8 – Regole sì, ma non troppe
E’ provato che crescere in un ambiente molto restrittivo porta i bambini ad essere più nervosi e quindi a fare capricci. Le regole vanno date, eccome, ma devono essere poche e ferree; il continuo ripetere “fai questo, non fare quest’altro” genera aggressività nel bambino, che può invece essere spronato e rassicurato attraverso il gioco e le coccole.
9 – Non rimangiarsi le punizioni
Quante di noi non si sono trovate in preda a tremendi sensi di colpa dopo una punizione, magari del tutto giusta – impartita al proprio figlio? Beh, in questi casi dobbiamo assumerci la responsabilità di farci carico della nostra frustrazione, senza rimangiarsi la punizione: sarebbe davvero diseducativo. Magari spieghiamo al bambino che ci dispiace, che ci auguriamo che la prossima volta si riescano ad affrontare le cose in un altro modo, ma che ormai la punizione è quella.
10 – Davanti ai capricci più estremi, abbraccia!
Può sembrare un controsenso, ma se il bambino esplode in capricci senza senso e non riesce più a controllarsi, ha bisogno di un abbraccio, però particolare. L’holding (qui l’approfondimento) è una tecnica che serve a rassicurare il bambino quando la sua stessa emotività arriva a spaventarlo, generando capricci pazzeschi e funziona con tutti i bambini… Anche con i grandi, a dire la verità:)