Il cesto dei tesori montessoriano è un grande alleato per chi ha un bimbo piccolo in casa: ecco la versione easy
In questi ultimi tempi si è tornati a parlare tanto di un gioco magnifico, adatto anche ai bimbi più piccoli (dai sei mesi in poi, quando iniziano a stare seduti) e soprattutto a costo praticamente zero: è il cesto dei tesori montessoriano, che in realtà non è stato inventato dalla Montessori e che soprattutto noi mamme sperimentiamo di solito senza saperne il nome.
Andiamo per ordine: il cesto dei tesori è un’esperienza multisensoriale che va a stimolare la crescita del bimbo sotto più punti di vista, permettendogli al tempo stesso di non annoiarsi e quindi a noi mamme di respirare un pò. Viene spesso proposto nei nidi di scuola montessoriana ma possiamo comodamente ricrearlo a casa nostra, senza bisogno di comprare nulla.
Questa atività, adatta ad allenare la coordinazione e a sviluppare i cinque sensi, è stata ideata da Elinor Goldschmied (1910-2009), psicopedagogista ed educatrice inglese che si esprimeva così sul mondo del bambino piccolo:
“Occorre che il bambino piccolo venga considerato per quello che veramente è: una nuova persona in formazione che ha bisogno – a casa o al nido – non solo di cure fisiche ma anche di rapporti umani e stimoli materiali che attivino, fin dai primi mesi, la sua capacità di sviluppo (…) Maneggiando, succhiando, rigirando in bocca gli oggetti i bambini fanno scoperte relative al peso, alle dimensioni, alla forma, alla consistenza, al rumore, all’odore e quando scelgono un oggetto possiamo immaginare che si stiano chiedendo: ‘che cosa è?’””
Dai sei mesi in poi, o comunque quando il bimbo inizia a stare ben seduto, afferrare tutto ciò che si trova attorno sarà una delle sue attività preferite; possiamo alimentare la sua curiosità e intrattenerlo proprio con il cesto dei tesori, ovvero un contenitore (cesta, secchiello, quello che avete in casa) che raccoglie degli oggetti di uso comune non pericolosi per il neonato, che possa liberamente prendere con le mani, lanciare, portare alla bocca.
A questo scopo sono molto adatti, ad esempio, le mollette del bucato, i mestoli di legno, un giocattolo morbido, qualsiasi cosa vi venga in mente che il neonato possa succhiare senza ingoiare e che sia adeguatamente igienizzato. In alcune versioni troviamo addirittura la presenza di cibo, anche se qui garantire l’igiene non è facile.
Ora, come sempre noi mamme siamo più avanti di qualsiasi pedagogista messa insieme quando si tratta del nostro bambino e mi sono resa conto che questa cosa della cesta l’ho sempre fatta, dal secondo figlio in poi. Con Greg mi sono evoluta, lui ha proprio dei cestini impilabili pieni di tutte le cose che le sue sorelle prima di lui hanno trovato stimolanti: lui in particolare impazzisce con le pentoline giocattolo e i pettini da neonato. Poi aggiungo sempre qualche cosa che faccia rumore e qualcosa dalla consistenza più morbida (come il suo doudou), dei vecchi ciucci ben lavati, un peluche… Ogni volta lui si diverte a rovistare nel cesto fino a tirare fuori tutto, per poi riporre nuovamente gli oggetti, tirarli, parlarci… Lui si diverte e io mi diverto a guardarlo!
Soprattutto, cosa per me fondamentale, posso lasciare Greg a giocare per terra in tutta tranquillità, senza pensare a cosa metterà in bocca e ho il tempo di lavorare.
Una cosa fondamentale è appunto variare a giro gli oggetti presenti nella cesta, perchè il bimbo non si abitui e continui la sua esperienza di scoperta; io ho preso l’abitudine di lavare gli oggetti, sterilizzarli, metterli in sacchetti per alimenti e riporli in freezer, perchè rimangano sterili fino a quando li riproporrò al mio piccolino.
Pronte a creare il vostro cesto dei tesori?