Sono peggio le notti insonni o le notti “bagnate”? Noi abbiamo trovato il rimedio per entrambe, sempre al grido di #mammanonèunproblema !
Quando sento genitori parlare di lunghe notti insonni mi ripeto che sono stata proprio fortunata: le mie tre bambine fin dalla più tenera età hanno sempre dormito come angioletti, svegliandosi al massimo una volta per notte. Ora poi che sono cresciute è un problema anche svegliarle per andare a scuola, dormono più come degli adulti affaticati dal lavoro che come bambine di 2, 5 e 6 anni. Eppure la sapete una cosa? Sarò impopolare ma credo che un buon sonno del bambino dipenda innanzitutto da un approccio sereno e non ansioso del genitore, un po’ come in tutte le cose. E io ho cercato di creare da subito dei riti della buonanotte che facciano sentire le mie bimbe coccolate e protette anche nel sonno.
La nostra buonanotte è organizzata così: ciascuna nel suo lettino con una piccola luce sempre accesa, io mi infilo nel lettino di Giulia (faticosamente, visto che è lungo solo 1,40 mt!) e subito la piccolina mi raggiunge per darci fastidio mentre leggiamo una favola, cosa che ultimamente ha iniziato con molto orgoglio a fare Elena Sofia, visto che ormai sa leggere o quasi. Poi inizia il momento delle domande esistenziali, quelle che solo bambine di questa età sanno porre con tanta ingenuità; d’altra parte la sera è l’unico momento in cui possiamo concederci uno spazio tutto per noi, fatto di caldi abbracci, di canzoncine e, perché no, di qualche biscotto sgranocchiato sotto le coperte. Un rito che adoro e che mi manca terribilmente quando sono fuori per lavoro o quando le
piccole dormono dal loro papà.
Detto questo, ho imparato che in questa ritualità c’è una domanda che mai e poi mai posso
dimenticarmi. Una domanda semplice, ma che è diventata fondamentale quando la bimba
cinquenne qualche tempo fa ha avuto un periodo in cui bagnava il letto: “amore, ti scappa la pipì?”. Il pediatra mi ha consigliato, infatti, tra le altre cose, di assicurarmi che abbia la vescica sempre vuota quando va a dormire, perché aveva difficoltà a riconoscere lo stimolo della pipì durante la notte. Sì, proprio lei che durante il giorno è tanto indipendente, proprio lei che ad un anno e mezzo già non portava più il pannolino… Capita.
Confrontandomi con altre mamme ho scoperto che il problema dell’enuresi notturna è molto più diffuso di quanto si crede e che in realtà non c’è una coincidenza precisa per cui ciò accade. Soprattutto ho scoperto che la cosa tende a risolversi da sola… Ma certo, nel periodo in cui il bambino non riesce a controllarsi e bagna il letto bisogna davvero mantenere la calma ed avere sempre a disposizione dei ricambi di lenzuola e pigiami e soprattutto non bisogna mai cedere alla tentazione di arrabbiarsi con il bambino, perché si peggiorerebbero soltanto le cose.
Tra le mamme, c’è chi decide di optare per le speciali mutandine assorbenti Drynites e chi decide di non farlo; personalmente ritengo che la mutandina sia una
soluzione molto discreta per non mettere in imbarazzo il bimbo e anche per trascorrere notti più serene.
Comunque, invece di dilungarmi in lunghe spiegazioni, vi lascio a questa esauriente infografica piena di consigli utili sul tema dell’enuresi infantile. E ricordate… #mammanonèunproblema !