Vi racconto com’è davvero il cesareo dolce, ovvero il cesareo con metodo Stark. Io sono felicissima di averlo provato… E di aver conosciuto questo splendore…
Sono diventata mamma per la quarta volta da circa due mesi e più volte ho detto che questa meravigliosa gravidanza è stata “funestata” dal pensiero del cesareo. Avevo il terrore di affrontare il quarto cesareo, visto che per i primi tre – il terzo in particolare – avevo avuto dolori fortissimi per giorni e una ripresa molto lenta, però di tentare il parto naturale non se ne parlava proprio, troppo rischioso.
In quei mesi mi sono documentata sul web per capire se esistevano delle alternative “dolci” al cesareo e mi sono imbattuta sulla descrizione del metodo Stark. Parlando con il mio medico, mi ha detto che ovviamente avrebbe praticato quello, perché il cesareo tradizionale ormai si pratica solo in caso di urgenza (ditelo ai miei due precedenti ospedali, tra cui uno di eccellenza), chiaramente sperando che le vecchie cicatrici ed aderenze non creassero problemi.
È andato tutto per il meglio. A parte il terrore dell’epidurale (ho la fobia degli aghi, figuriamoci sulla schiena), il bimbo è nato dopo nemmeno cinque minuti e l’intervento in sè è durato davvero poco. Il tutto non sentendo minimamente dolore ma potendo addirittura muovere le gambe.
Ma aldilà del benessere fisico il cesareo dolce offre altri vantaggi anche a livello psicologico e chi si è sottoposta ad un cesareo sa quanto questo sia importante: ho potuto avere mio marito accanto me per tutto il tempo dell’operazione, lui ha potuto veder nascere suo figlio come accade durante un parto naturale e seguirlo per il per il bagnetto di routine. La prima cosa che hanno fatto i medici quando il bimbo è nato e ha pianto è stata appoggiarmelo sul petto e lasciarci sentire l’odore reciproco, Per poi tenermelo di nuovo accanto una volta lavato e pesato mentre il chirurgo suturava la ferita. In quanto al cordone non è stato tagliato dei medici come accade di solito durante il parto cesareo ma ha potuto farlo il papà… Un gesto simbolico dal grande valore. Insomma, posso dire davvero che questa volta nonostante il cesareo mi sono sentita finalmente protagonista del mio parto.
Ma i benefici del cesareo con metodo Stark disprezzano soprattutto nel post-operatorio: quando mi hanno somministrato il farmaco per far contrarre l’utero temevo di ritrovarmi come le volte precedenti in preda a crampi lancinanti aggravati dal dolore della ferita e invece… Nulla. D’altra parte con questo metodo il muscolo addominale non viene tranciato di netto, ma solo spostato per far passare il bambino. Il che significa che la sera ci si alza senza problemi e si mangia anche, perché l’intestino non viene bloccato come con la spinale. È bastata un pò di tachipirina nei giorni successivi per rimettermi in sesto, niente morfina o antidolorifici pesanti.
Ah sì, il giorno seguente, mentre il mio piccolo dormiva beato nella sua culletta, mi sono concessa doccia e capelli:) Roba che le altre tre volte se provavo a piegarmi piangevo dal dolore…
Insomma, questo parto è stato diverso dagli altri, non solo perchè ho conosciuto il mio primo maschietto dopo tre femminucce, ma anche perchè il metodo Stark, ragazze, è davvero una favola come lo descrivono!