Parto anonimo e culle per la vita, come salvare la vita ad un bambino che si decide di non tenere con sè
I recenti fatti di cronaca riportano in evidenza un dato preoccupante: in Italia circa un neonato alla settimana non è riconosciuto dalla madre. La legge permette però di godere della massima tutela se si decide di non riconoscere un figlio ed è importante saperlo, proprio per evitare i gesti estremi a cui spesso assistiamo. Ecco come funzionano il parto anonimo e le culle per la vita.
Questo non è un articolo che esprime giudizi di merito, ma ha il puro scopo di informare tutte quelle donne che hanno scelto di non abortire, ma che non desiderano tenere il proprio figlio con sè dopo la nascita.
In Italia esiste una legge che permette il parto anonimo e tutela sia la mamma che il neonato: l’articolo. 70 del R.D. n° 1238/1939, modificato dall’art. 2 comma I della legge n° 127/97 e dal D.P.R. n° 396 del 3.11.2000 dichiara infatti che una donna può recarsi in ospedale e partorire in totale anonimato, non comparendo né nel certificato di assistenza al parto né nell’atto di nascita ma potrà e dovrà ricevere tutte le cure mediche e l’assistenza necessarie per sé e per il bambino.
L’ospedale certifica la nascita del bambino, che viene segnalato al Tribunale dei Minori per avviare subito le pratiche per una possibile adozione. Chiaramente se il padre è presente può decidere di riconoscere da solo il neonato: in questo caso l’atto di nascita viene consegnato a lui, che ne diventa affidatario (salvo diverse disposizioni da parte del tribunale dei Minori).
E se la mamma decide di tornare sui suoi passi? Può farlo sia prima che sia partita la denuncia di nascita da parte dell’ospedale (in questo caso le verrà restituita in busta chiusa la sua precedente richiesta e la decisione verrà comunicata al Tribunale dei Minori, che procederà a convalidare il riconoscimento), sia dopo la denuncia di nascita effettuata dall’ospedale, rivolgendosi al Tribunale dei Minori e poi al Comune di residenza per effettuare il riconoscimento.
Purtroppo – dico purtroppo perchè anche nel più semplice dei parti il rischio di complicazioni è sempre presente – ci sono donne che decidono di non recarsi nemmeno a partorire in ospedale; per questo nel territorio italiano sono state istituite le Culle per la Vita.
Le culle per la vita sono una moderna versione della ruota degli Esposti e garantiscono la sopravvivenza del neonato abbandonato attraverso moderne tecnologie e sorveglianza costante; il tutto sempre salvaguardando l’anonimato della madre e/o del padre del bambino.
Le culle si trovano in luoghi facili da raggiungere – di solito vicino alle strutture ospedaliere – e ospitano il piccolo in tutta sicurezza grazie a sistemi come riscaldamento, chiusura in sicurezza della botola, presidio di controllo h 24 e servizio di soccorso medico.
Potete trovare un elenco delle Culle per la Vita nel territorio italiano e all’estero qui.
Non abbandonate, salvaguardate la vita anche di chi magari non incrocerà mai più il vostro sguardo (o forse sì).