L’estate per me è tempo di Gossip, con relativi peggiori giornali in tema che si possano trovare in circolazione. Dunque ero pronta a rilassarmi sotto l’ombrellone quando mi imbatto in un articolo piuttosto crudo su Randi Ingerman, la bellona dello scorso decennio che confessa di essere mancata dal piccolo schermo per un incidente che ha rischiato di sfigurarla. Poi l’articolo procede con le disgrazie della sua vita apparentemente perfetta e tra queste – l diceva mia nonna che da madre a certe cose non puoi restare indifferente – mi soffermo sul leggere e rileggere più volte questa notizia, sperando ogni volta in un finale diverso. Il fratello di Randi ha una mogli tossicodipendente che nonostante questo ALLATTA la sua bambima. Una sera la piccola di nove mesi prende il suo latte e, intossicata, non si sveglia più. Non so, non ho spiegazioni… Non era una cosa che si poteva evitare? Lungi dal fare il processo a persone che non conosco, io stanotte non c’ho dormito.
Ci sono mamme che soffrono. Soffrono di depressione post partum, soffrono di altre cose, eppure chi sta loro intorno non capisce o fa finta di niente. Come si può lasciare una madre che si inietta eroina allattare la sua creatura? Come si può non accorgersi di mamme che, sentendosi non adeguate, piangono giorno e notte davanti a parenti e compagni che fanno finta di niente e danno pacche sulle spalle dicendo “passerà”?
Ho passato tuto questo e lo passo ancora (non la tossicodipendenza, per fortuna, ma l’abuso di farmaci sì). E a sei, due e tre mesi ho capito che era il caso di staccare le bambine dal seno e curarmi. Tra tute le critiche, ovvio… Ma io ho un passato di depressione e per fortuna so cogliere i primi segnali e non ci sono sensi di colpa che tengano. Ho pianto quando ho preso le compresse per mandare indietro il latte, per giorni e notti, ma poi i farmaci hanno iniziato a farmi effetto ed ho iniziato di nuovo ad avere voglia di uscire, di curare la mia bambina, di curarmi io stessa. Ma se non fossi stata così consapevole?
Le mamme cattive ci sono, per carità. Ma molto speso ci sono mamme SOLE. Mamme a cui vengono lasciati giorno e note questi cosini urlanti, perchè loro sono mamme e devono amarli. Ma non sempre è così… Spesso la cosa più “naturale” è la più complicata e noi mamme siamo lasciate a noi stesse, tra le lacrime, il senso di inadeguatezza e i nervi a fior di pelle per i cuccioli urlanti. Perchè quella rete familiare di sostegno spesso non esiste più e noi siamo sempre più sole a fare i conti con noi stesse. posso solo dirvi che se ne esce, ma che bisogna dire, urlare che abbiamo bisogno di sostegno e se nessuno c sente rivolgetevi ad un buono psicologo, che è tutt’altro che una vergogna.