Il sesso? Bello e potrebbe esserlo ancor più da genitori. Eppure su fb in tante avete risposto diversamente…
Eppure va così. Ci sono quei giorni in cui tutto trascorre troppo velocemente tra figli, lavoro, la casa da sistemare, il sacco della biancheria da lavare che esplode e tu arrivi alla sera, dopo che hai messo tutti a letto, predisposto tutto per il giorno dopo, forse ti sei anche fatta una doccia (se ti va di lusso un bagno caldo) e l’unica cosa che vorresti fare è DORMIRE. Possibilmente senza sogni, che stancano anche quelli.
Poi arriva tuo marito ed ecco la mano furtiva e tu ti ricordi che, povero cristo, in fondo non lo consideri “in quel senso lì” da almeno boh… Cinque giorni? Una settimana? Due? No, nemmeno a San Valentino, no, nemmeno per il vostro anniversario, perché il piccolino era malato e lagnoso. Capita anche nelle migliori famiglie.
C’è sempre molto imbarazzo a parlare di sesso, soprattutto di sesso da genitori, ovvero in una casa popolata da marmocchi. Eppure un recente studio dimostra come un buon legame abbia bisogno anche di quello per funzionare, almeno una volta a settimana, per stimolare l’ossitocina, ovvero l'”ormone dell’attaccamento” (lo stesso di quando si allatta, per capirsi).
Ci sono momenti della nostra vita di mamme in cui il sesso passa decisamente in secondo piano, vuoi per motivi ormonali (vedi il post-partum), vuoi per la stanchezza. Poi c’è un altro motivo: molte mamme si sentono in colpa a pensare al sesso come quando erano “soltanto donne”, come se una mamma non dovesse avere certi bisogni e desideri. Capita anche a qualche papà, ma come saprete l’uomo normalmente è portato dal testosterone ad avere maggior desiderio sessuale e comunque subisce di meno a livello fisico, psicologico ed ormonale i cambiamenti portati da gravidanza e cura del bambino. Comunque, questa cosa del sesso tra genitori porta con sè tanto imbarazzo, è inutile negarlo, quindi parliamone un pò.
Intanto: se due fanno un figlio (a meno di casi particolari) è perché hanno fatto sesso. Perche questa cosa non deve più succedere quando arriva il frutto del vostro amore? Le spiegazioni sono molteplici. È normale per esempio che nel post partum la mamma non si senta perfettamente a suo agio nel proprio corpo e di conseguenza tenda ad evitare rapporti, spesso anche per il dolore di un parto doloroso, ma spesso anche solo con la SCUSA di questo. È normale anche che un papà vea diversamente la sua donna subito dopo il parto, ma in genere questo sono sentimenti transitori. Se perdurano, c’è un disagio più profondo, che va affrontato prima che divida.
È normale anche che una neomamma sia molto stanca, che sia concentrata sul proprio bimbo, ma capite che se dopo parecchi mesi la situazione è ancora quella, non è normale e bisogna cercare di recuperare la propria dimensione di donna. Così come è normale, specialmente durante la prima gravidanza, aver paura di “fare male al bambino”, ma basta parlare con un bravo ginecologo e ogni dubbio scomparirà.
Con questo non voglio dire che il sesso sia il punto centrale di un rapporto, ma senza dubbio per la salute e l’affiatamento della coppia è importante e anche parecchio.
Comunque, siccome la mia visione – non essendo psicologa o sessuologa – è puramente personale, come sapete alcuni giorni fa vi ho chiesto il vostro parere sull’argomento. Quello che ne viene fuori è un quadro abbastanza singolare, in cui esistono due fazioni completamente contrapposte: quelle che dopo la nascita del pupo (ma anche a partire dalla gravidanza) il sesso praticamente non sanno più cos’è e quelle per cui l’arrivo di un figlio ha invece costituito un ulteriore motivo per rafforzare il legame col proprio compagno anche fisicamente. Inutile dirvi, con quattro figlie piccole, di quale categoria faccio parte… Gli uomini? Come detto sopra, in tutto ciò nessuno tra i compagni di chi ha risposto mostra meno interesse verso il sesso da quando è diventato padre.
Chi fa parte della prima “fazione” lamenta appunto la stanchezza, il fatto che di notte i bimbi non dormono, l’allattamento, un calo del desiderio in generale. Chi fa parte della seconda, invece, trova quasi divertente il fatto di doversi ritagliare dei momenti rubati con il proprio compagno. Poi ci sono le situazioni davvero comiche (e io ne so qualcosa, con cinque bimbi in giro per casa), in cui per avere dieci minuti di tranquillità nel proprio letto (ma per molte a quanto pare il letto è stato sostituito dal divano) bisogna chiudersi a chiave e sistemare i figli con giochi, TV, qualsiasi cosa sia di loro gradimento e magari proibito negli altri momenti. Sperando di non farsi scoprire. Oppure, per i più fortunati, si usano altri escamotage che permettono una privacy maggiore, come appuntamenti in pausa pranzo mentre i figli sono a scuola o serate libere grazie ai nonni.
Personalmente non potrei mai vivere senza fare l’amore con mio marito per più di una settimana, non senza un buon motivo, almeno. In questo senso anche i tre cesarei hanno rappresentato “un problema”, perché nè il parto nè tantomeno la stanchezza e l’allattamento mi hanno mai allontanata da questa visione. Un figlio è il frutto di questo amore, non solo platonico ma anche fisico e perché allora quando nasce bisogna smettere di fare sesso? No, non è facile trovare dei momenti per sè con cinque bimbi e un sesto in arrivo, ma forse proprio per questo è così bello: in quei momenti siamo io e lui, non genitori, ma persone che si amano e si desiderano più del primo giorno. Non potrei rinunciare al sentire la sua pelle sulla mia per nulla al mondo, è una sensazione che mi rassicura come donna e mi dà la giusta carica per affrontare il mio ruolo di madre. È un dirsi “ti amo” senza parlarsi, un riconoscersi anche nelle giornate in cui sei così stanca da non sapere nemmeno come ti chiami, un ottimo modo per fare pace, un momento per ritrovarsi nella frenesia da plurigenitori.
Non smettere di fare l’amore con i vostri uomini solo perché siete mamme e voi, uomini, ricordate alle vostre donne che le amate a prescindere dal loro nuovo ruolo e che le trovate belle e desiderabili come prima. Non solo sarete più sereni come persone, ma anche come genitori.