Omeopatia o medicina tradizionale? Il dibattito si riapre e le polemiche sul metodo non testato scientificamente pure. Voi cosa ne pensate?
Omeopatia sì o omeopatia no? La medicina cosiddetta “alternativa” che fonda le sue radici anche sull’omeopatia è di nuovo in queste settimane tornata alla ribalta e con lei la diatriba se sia meglio curare le patologie mediante l’uso dei medicinali della scienza ufficiale o se si possano adottare terapie altre a base dei preparati omeopatici. La polemica tra le due scuole di pensiero non si è mai spenta e vede scendere in campo direttamente Christian Boiron, direttore generale del Gruppo Boiron, uno dei produttori mondiali di preparati omeopatici e uno dei più attivi sostenitori di questa medicina alternativa. Le ricerche effettuate da Boiron passano in rassegna tutti gli studi condotti nell’ultimo secolo che dimostrerebbero come i medicinali omeopatici sarebbero efficaci senza contrapporre l’omeopatia alla medicina ufficiale.
Di contro a Boiron c’è la voce del farmacologo Silvio Garattini che ha fondato e dirige, a Milano, l’Istituto di Ricerca Mario Negri il quale a sua volta ha pubblicato recentemente il libro Acqua fresca? Tutto quello che bisogna sapere sull’omeopatia in cui l’autore non risparmia critiche all’omeopatia e ai medicinali omeopatici. A sostegno delle sue tesi, il dottor Garattini presenta i rapporti redatti dalla letteratura scientifica in materia, come ad esempio quello dell’australiano National Health and Medical Research Council, per arrivare alla conclusione che l’omeopatia è una tipologia di medicina priva di effetti terapeutici. Tra i maggiori detrattori delle terapie omeopatiche c’è anche la British Medical Association che ha bollato l’omeopatia come “stregoneria”.
Garattini, intervistato anche dal Corriere della Sera in proposito, ha affermato: «Il fatto che ci siano delle persone che usano un prodotto non è per forza la dimostrazione della sua efficacia. La scientificità dell’omeopatia è già stata contraddetta dal numero di Avogadro (quando si supera una certa diluizione omeopatica all’interno del rimedio omeopatico non è presente più nessuna molecola). Questo è testimoniato dal fatto che l’omeopatia viene spesso utilizzata per curare patologie lievi come raffreddori e tosse, che con il passare dei giorni guarirebbero anche spontaneamente».
Al contrario Boiron sostiene che l’omeopatia elimina gli effetti collaterali normalmente presenti nei medicinali tradizionali. Già nel 2010, in occasione di un’intervista rilasciata a Michela Proietti di corriere.it, il dottor Boiron sosteneva, tra le altre cose, che «La medicina omeopatica, grazie all’alta diluizione, non ha alcun effetto collaterale sui pazienti ai quali viene somministrata. I medicamenti omeopatici sono sicuri anche per bambini molto piccoli, e per le donne che ne fanno uso durante la gravidanza. Anche per questo motivo l’omeopatia si pone come una valida alternativa alla medicina tradizionale, che invece, ogni anno miete vittime per gli effetti collaterali: il numero delle morti per uso di farmaci allopatici è in crescita».
Queste sono solamente alcuni dei punti sui quali si oppongono le differenti visioni. Anche la Svizzera ha “promosso” l’omeopatia. Il report svizzero HTA (Health Technology Assessment) ha analizzato centinaia di ricerche sull’omeopatia per valutarne efficacia, appropriatezza, sicurezza e rapporto costi-benefici. Lo scopo era decidere se rendere i farmaci omeopatici rimborsabili dall’assicurazione sanitaria elvetica. Risultato? Il parere è stato favorevole e l’omeopatia promossa.
Nonostante questi pareri assolutamente controversi e opposti, il database mondiale della letteratura medico-scientifica annovera ben 5.654 studi che provano l’efficacia dei rimedi omeopatici. Se da un lato ancora non ci è dato sapere esattamente quale sia il funzionamento dell’omeopatia, dall’altro i numeri parlano chiaro: secondo Boiron, nel mondo ci sono « […] 300 milioni di persone nel mondo che si curano con i farmaci omeopatici, i 400 milioni di operatori della salute che li prescrivono e li consigliano, gli ospedali di moltissimi Paesi in cui l’omeopatia è una realtà consolidata».
Forse sarebbe allora preferibile una collaborazione e un’integrazione tra le due medicine: omeopatia da un lato e medicina tradizionale dall’altro. Se molti italiani si rivolgono ai medici omeopati un motivo ci sarà e forse, almeno una parte di loro, hanno trovato una risposta alle loro patologie. Allora anche terapie con l’agopuntura, l’osteopatia, la naturopatia et similia dovrebbero essere messe al bando, nonostante alcune persone mediante esse abbiano alleviato i loro problemi. Qual è la vostra opinione al riguardo? Siete pro o contro l’omeopatia e, più in generale, come vi orientate verso le medicine “alternative“?