Viene dagli Usa la notizia dell’arrivo dei super pidocchi. E i ricercatori dicono: sono super resistenti, servono gli antibiotici
A chi di noi mamme non è capitato di tornare a casa da scuola dei propri figli con l’incubo dei pidocchi? In molte scuole il cartello “pericolo pediculosi” rimane praticamente fisso all’ingresso per tutto l’anno scolastico. Non solo: sembra che ultimamente i pidocchi non abbiano più stagionalità, che nè il freddo nè il caldo li uccidano e, soprattutto, che i trattamenti specifici siano sempre meno efficaci.
In commercio si trovano molti prodotti antipidocchio, dal comune shampoo ai più drastici trattamenti multifase o a quelli con effetto preventivo. Il problema è che non solo questi tratamenti sono molto costosi (esistono alternative naturali come il petrolio o l’aceto, ma non parliamo del loro effetto sul capelli…), ma vanno ripetuti ogni otto giorni e in caso di qualsiasi possibile contagio. Il che significa che se i compagni di classe dei vostri figli non utilizzano il trattamento, vostro figlio tornerà di nuovo a casa pieno di questi insetti o di uova e voi dovrete ricominciare da capo.
Ma c’è di più: vi è mai capitato di utilizzare il trattamento e vedere, spazzolando i capelli, che ci sono pidocchi ancora vivi e vegeti? Bene, non siete le sole. Una ricerca condotta dalla Southern Illinois University ha infatti mostrato che in 25 Stati americani (sui 30 studiati) i pidocchi non sono più debellabili con i comuni trattamenti, ma servono gli antibiotici. Quali, lo sapremo molto presto.
La ricerca è giunta alla conclusione che l’utilizzo decennale del principio attivo tipico dei comuni trattamenti antipediculosi ha causato una evoluzione degli stessi pidocchi, che sono diventati resistenti ai piretroidi: ecco perchè dall’inizio degli anni ’90 ad oggi è cresciuto esponenzialmente il numero di casi di bambini e adulti colpiti, nonostante la maggiore disponibilità di trattamenti a disposizione della popolazione.
I super pidocchi sono quindi il risultato di una triplice mutazione genetica al sistema nervoso che li rende meno sensibili alle sostanze chimiche dei trattamenti, rendendo così necessario l’utilizzo di antibiotici.
Mai ‘na gioia.