I veri vampiri moderni non sono quelli di Twilight; magari hanno anche loro un bell’aspetto, si vestono bene, ma non si tratta di Bella e i suoi. Non succhieranno il tuo sangue e non se ne andranno con aglio o crocifissi, ma proveranno a portarti nel loro regno. I non morti moderni sono tutti quei non vivi che non sanno andare avanti senza nutrirsi dell’energia vitale del prossimo fino a prosciugarlo. Fanno strage delle sue energie positive, della sua voglia di fare, si appoggiano a peso morto, succhiando finché ce n’è e senza mai dare niente in cambio, il tutto facendo leva sul senso di protezione, sulla pietà, sul buon cuore altrui. Il suo comportamento è caratterizzato da una serie di piccoli atti di malignità, provocazione, o semplice mancanza di gentilezza; non rispondere a una nostra domanda, non ricambia i sorrisi, è infastidito o peggio indifferente a domande sul suo comportamento… Cose che poi, quando si finisce a litigare – perchè è lì che si finisce, inevitabilmente – appaiono svuotate dal loro connotato negativo e così, se ci siamo offesi, è solo perchè siamo ipersensibili e ci perdiamo in troppe parole o gesti, mentre lui o lei è una persona pratica, che bada alla sostanza e non a certe cavolate.
Dai, alzi la mano chi non ne conosce uno… Un amico, un parente, un collega, che ti chiedono come stai ma non ascoltano la risposta, perchè in realtà la frase che gli interessa è quella successiva, quella in cui – tanto per cambiare – ti chiedono un favore. Amici che non si fanno sentire per un anno e poi ti chiamano dicendo “ohhh, ma non chiami mai!!” e guarda caso riappaiono proprio nel momento in cui gli serve il numero di quel tuo amico che fa il meccanico. Cugine che sparlano di te, del tuo modo di essere moglie e madre, di come ti viene schifoso l’arrosto perchè lo fai troppo asciutto, ma poi si siede al tuo tavolo e ne mangiano tre fette la sera in cui le ha lasciate il fidanzato. Compagni/e che fanno palesemente finta di non vedere che sei stanca e che stai male, che liquidano ogni tua richiesta con un “sei stanca” (appunto), ma che se hanno un problema loro, allora bhè, quello sì che è un problema.Ciò che più profondamente mi imbarazza di queste persone è la sensazione che a loro non interessi nulla di me, che abbiano soltanto un fine personale da perseguire e che, quando rientro in qualche modo nei loro programmi, ci rientro in qualità di oggetto, non di persona.
Cosa permette a questi esseri immondi di sopravvivere? Il fatto che in particolari momenti della vita gli esseri umani hanno bisogno d’affetto e si accontentano anche delle briciole. Il fatto che le loro briciole di cibo affettivo, sono pur sempre cibo, anche se condito da pressione psicologica, prepotenza, senso di onnipotenza. Ma sapete che vi dico? Da quando sono mamma, io non mi accontento più. Da quando sono mamma per la terza volta, poi, questi succhiasangue emotivi con me hanno chiuso. Io sto male ma tu stai peggio? E sti….i. Io non capisco che i tuoi difetti sono in realtà qualità da venerare perchè sei buono d’animo? E stic…i due volte. Non ti sei fatta sentire per tre anni, ma guarda caso ora ti accorgi di avere un gran bisogno di me che sono l’unica-al-mondo-che-può-capirti? Mi spiace, ho da fare. Eccheccavolo, ho già tre piccole vampire che mi succhiano ogni energia e devo stare dietro a voi? Saprò ndicarvi il numero di un buono psicanalista.