“Adolescence”: una Riflessione critica (che forse non vi piacerà) sulla genitorialità e la fortuna nel crescere i figli – NO SPOILER
La serie Netflix “Adolescence” ha catturato l’attenzione del pubblico con la sua rappresentazione cruda e realistica delle sfide che affrontano i genitori durante gli anni tumultuosi dell’adolescenza dei loro figli. Di questa serie si è detto tutto, dalla regia iper particolare e cruda fatta di piani sequenza infiniti, ai risvolti che inquietanti per i genitori.
Ok, ma per me in ogni critica manca un elemento fondamentale: la fortuna nel crescere figli.
Ma partiamo dal principio.
Con una sceneggiatura incisiva e personaggi ben sviluppati, la serie Adolescence affronta tematiche come le pressioni sociali, le relazioni familiari e le lotte interiori di genitori e adolescenti. Tuttavia, culmina in un messaggio fondamentale: non conosciamo i nostri figli adolescenti e le pressioni sociali a cui sono sottoposti.
Una Narrativa Veritiera
“Adolescence” riesce a dipingere un quadro verosimile delle prove quotidiane della genitorialità. I personaggi genitoriali sono complessi, imperfetti e autentici, contribuendo così alla narrativa avvincente. Vediamo genitori che si sforzano di fornire il supporto necessario, che cercano di comunicare con i propri figli, e che fanno del loro meglio per affrontare le sfide della vita adolescenziale. La serie non risparmia momenti di conflitto e frustrazione, mettendo in evidenza quanto possa essere difficile navigare in questi anni delicati.

Le pressioni esterne
Un elemento chiave che emerge dalla serie è l’impatto delle influenze esterne. Le pressioni sociali, le aspettative scolastiche e le relazioni interpersonali contribuiscono a plasmare le esperienze degli adolescenti. I genitori si rendono conto che, nonostante le loro migliori intenzioni e i loro sforzi pedagogici, i loro figli sono soggetti a fattori che esulano dal loro controllo. Questo porta a una frustrazione palpabile, evidenziando l’importanza di un contesto favorevole e di una rete di supporto per il benessere dei ragazzi.
Ok, ma la fortuna?
Alla fine della serie, emerge una verità inquietante: la genitorialità richiede anche una buona dose di fortuna. Anche il genitore più attento e amorevole può trovarsi ad affrontare situazioni impreviste che possono influenzare profondamente le scelte e il comportamento del proprio figlio. Gli adolescenti possono trovarsi coinvolti in situazioni fuori dal loro controllo, come amicizie tossiche, eventi traumatici o la semplice sorte di vivere in un ambiente difficile.
Questo messaggio è particolarmente potente in una società che spesso tende a giudicare le capacità genitoriali basandosi sui risultati dei figli. “Adolescence” sfida questa narrazione, sottolineando che, nonostante tutte le strategie educative e le scelte responsabili, un elemento di fortuna rimane sempre presente. Infatti, come un genitore può educare e preparare il proprio figlio al meglio, non può prevedere le sfide impreviste che la vita presenterà.
Le mie riflessioni
“Adolescence” non è solo una serie sulla crescita e le complessità dell’età adolescenziale; è anche un’analisi profonda della genitorialità in un mondo sempre più imprevedibile.
Attraverso le dificoltà e i successi dei suoi personaggi, la serie ci invita a riflettere sul fatto che la genitorialità non si basa unicamente sulle competenze e sul gruppo di supporto, ma è anche influenzata dalla fortuna. Se così non fosse e parlo personalemnte, com’è possibile che io abbia 4 figli vicinissimi di età che sono completamente diversi? quanto conterà la fortuna di incontrare o non incontrare certe persone o situazioni nelle loro vite future?
Questa realizzazione non deve scoraggiare, ma piuttosto incoraggiare un approccio più comprensivo e gentile verso la genitorialità e verso se stessi, riconoscendo che, in fin dei conti, ognuno fa del proprio meglio in un viaggio ok complicato, ma che resta bellissimo.
Sottolinea come il dialogo resti fondamentale, come le catene che legano noi genitori ad un’infanzia tossica senza saperlo vadano spezzate, come il mondo degli adolescenti di oggi sia ancor più veloce e tumultuoso, ma non impossibile da penetrare.
Parliamo, ascoltiamo soprattutto… E speriamo sempre di essere fortunati.