Sono una sportiva; non nel senso degli sport praticati (la mia passione, l’equitazione, è solo un ricordo lontano), ma nel senso che la vita mi piace viverla di corsa, dribblando gli ostacoli di ogni giornata storta, facendo le cose da sola anche quando potrei avere un aiuto. Corro, dalla mattina quando suona la sveglia alla sera quando crollo sul divano. E il mio abbigliamento riflette questo: vezzi concessi solo nel fine settimana, ultra-pratico nei giorni feriali, con capi e scarpe belli ma comodi ed adatti alle sedute di mamma-jogging quotidiano. Sono così; eppure ho generato un mostro, anzi, due (per il terzo saprò dirvi tra qualche mese). Le mie figlie, la più grande in particolare – che poi definirla grande a 4 anni è un parolone – sembrano uscite dai cartoni anni ’80 tipo Candy Candy o giù di lì. Elena detesta tutto ciò che implichi il non vestirsi “da femmina”, detesta i capelli corti, le scarpe da ginnastica, i jeans, il grembiule per l’asilo che non sia rosa, ma ama alla follia le gonne, il tulle, i vestiti in stile principessa, il pizzo, i colori pastello, gli accessori (è dall’età di due anni che insisteva per il buco all’orecchio e giuro non ha versato mezza lacrima), non posa mai i gomiti sul tavolo, ama la danza, i trucchi, le borsette e – soprattutto – le ballerine. Il suo modello è Suri Cruise… Peccato che io non sia Katie Holmes nè per aspetto, nè tantomeno per patrimonio e che le mini-Louboutin col tacco non possa comprargliele. E il colmo è che per aspetto è identica a me, altrimenti sospetterei in qualcosa di strano.
Presa coscienza che ormai è così, che il suo armadio straborda di gonnelline, camicette e scarpette – “col tacco mamma, mi raccomando…” – e consapevole che la piccola lady sta lavorando sodo per acculturare anche le sue sorelle, non posso far altro che cercare dei compromessi. e così, al posto delle sneakers (solo le converse colorate sono ben accette) spuntano stivali di vario tipo altrettanto comodi, al posto delle tute i leggings e al posto delle ballerine, ahimè… Ballerine. A piedi nudi, con collant velati, coprenti o calze al ginocchio, le indosserebbe in qualsiasi condizione atmosferica. Ma che almeno piacciano anche a me: non le classiche allacciate con velcro da bambina, che trovo non disgustose solo sotto i 18 mesi, ma qualcosa più da “signorina”. E se H&M riesce sempre a sorprendermi permettendomi di acquistarne anche due o tre paia, visto il prezzo (e la spudorata imitazione delle Melissa in pvc della scorsa stagione estiva non era per niente male), è anche vero che per tutti i giorni i piedi dei bimbi devono stare comodi. Ecco che spuntano le Pretty Ballerinas, che in qualsiasi taglia coniugano ricercatezza nei dettagli a comodità e che si prestano ad ogni occasione speciale (quelle per Halloween non potranno mancare!). Al massimo, la trasgressione sono le francesine con stringhe, più “scarpe” (quelle di Anniel con fiorellini sono fantastiche), ma sempre molto bon-ton.
E sui vestiti, come regolarsi? Resto del parere che su una bimba alta ed esile come lei non ci sia nulla di più carino degli skinny jeans con camicetta e cardigan e di solito riesco a convincerla. Ma per il weekend o per le occasioni speciali, perchè non andare incontro al gusto dei nostri bimbi? Le piacciono tulle, pizzi e merletti? Bene, mi preoccupo solo di non cedere alla sua compulsività negli acquisti in tinte shock, optando per bianco e nero e per il rosso, un vero passe-partout. Non volete spendere una fortuna (Simonetta, Il Gufo e Monnalisa sono l’apoteosi dello chic-baby style, ma non proprio accessibili a tutte le tasche)? Andate da Zara e non rimarrete deluse (guardate qui sotto per credere). Un tocco sprint che ci mette d’accordo? La mini-pelliccia ecologica, calda e trendy al tempo stesso.
Ma la bimba bon-ton non si fermerà qui… Lei è una che guarda ai dettagli. E allora come la mettiamo con gli accessori? Immancabile la borsetta a mano, rigorosamente abbinata al vestito. E in testa, visto che i capelli devono stare sì ordinati, ma non legati,, o sembrerebbero più corti, mollettine di vario genere (queste l’ho scovate su internet, rivestite a mano e sono deliziose) a tenere a bada i ciuffi ribelli. Perchè lei è così: cameretta perennemente in disordine, caratteraccio, ma aspetto da bambina modello che fa impazzire le maestre e le altre mamme. Gliela darei in prova un paio di giorni, per capire che avere un esserino che ti bacchetta con fare da maestrina se non sei vestita a puntino non è esattamente una passeggiata…