Claudia Galanti racconta la perdita della figlia Indila Carolina Sky a “Seconda Vita” e dice: “la peggiore cosa che mi passa per la testa che non mi abbiano raccontato la verità”
Nell’anniversario della morte della piccola Indila Carolina, Claudia Galanti torna a parlare di quella drammatica sera e lo fa “svelandosi” all’amico Gabriele Parpiglia.
Già lo scorso anno la Galanti aveva raccontato di come avesse il terrore di non sapere la verità sulla morte della bambina: “Indila è venuta a mancare nella settimana che doveva averla il padre, che invece è partito a Dubai con la sua compagna e gli altri due figli miei. Ha lasciato lei a casa con la tata. La sera in cui è morta, Arnaud era rientrato a Parigi. Dicono che è morta per un’infezione batterica del sangue. Mi hanno chiesto di fare l’autopsia e ho detto di no. Adesso mi chiedo perché non l’ho fatto, in quel momento non volevo associare quell’immagine che in genere vedevo in serie come CSI alla mia bambina”
“Ho rischiato di perdere anche il funerale della mia bambina. Ho rotto tutto e la security mi aveva persino legata. Ero con due amiche e grazie al pilota che ha accettato di farmi salire sull’aereo ho potuto prendere il volo. Ero completamente legata perché pensavano che avrei fatto cadere l’aereo e non avevano tutti i torti”.
Ho il terrore che non mi abbiano raccontato la verità
La Galanti ha rivissuto quel terribile giorno confessando anche di avere tanti rimpianti: “io non c’ero e mi passa qualunque cosa per la testa. La peggiore cosa che mi passa per la testa che non mi abbiano raccontato la verità, che sia caduta o successo qualcosa che non mi è stato raccontato”.
“Aveva 9 mesi, a volte pensi che stai diventando pazza, mi avevano dato tre anni fa una cura di sette pastiglie al giorno e non parlavo più. Mi ero gonfiata, ad un certo punto ho buttato tutto ed mi sono detta da sola ce la farò”. Oggi la sua seconda vita è quella che l’ha portata a scoprire l’amore per la cucina e il sogno di diventare chef.
“Ho ricevuto una telefonata dalla sorella di Arnaud all’aeroporto. Mi dice che era morta e che dovevo tornare a Parigi immediatamente. Con lei abbiamo chiarito, ma come si può telefonare a una madre e dire: ‘Tua figlia è morta’. Avrei preferito altri modi perché è successo un bordello all’aeroporto. Ho rischiato di perdere anche il funerale della mia bambina. Ho rotto tutto e la security mi aveva persino legata. Ero con due amiche e grazie al pilota che ha accettato di farmi salire sull’aereo ho potuto prendere il volo. Ero completamente legata perché pensavano che avrei fatto cadere l’aereo e non avevano tutti i torti. L’immagine che non dimentico è che non riuscivo a toccarla. Non volevo darle un bacio. Era fredda, allora Arnaud cercava di scaldarla con le mani perché voleva le dessi un ultimo bacio e lo ringrazio per avermi dato questa opportunità”.
“Se c’è un Dio credo che mi abbia punito di brutto”
Claudia Galanti ha detto a Parpiglia: “Se c’è un Dio credo che mi abbia punito di brutto, sono stata molto superficiale”. E sulla sua vita dopo la morte della figlia aggiunge: “Io sopravvivo, finche ti capita di perdere i genitori che è una cosa terribile, oppure i soldi, ma quando un figlio è innaturale, niente è più lo stesso”.
“Ce l’ho fatta, anzi ce la sto facendo, ma non hai idea di quanto fa male e soffro. Vorrei tanto raggiungere Indila, ma ho altri due figli. Non mi trovo più bella ed alzarmi dal letto è la cosa più dura della giornata. Ho passato tutta l’estate in un letto”.
“Più facile è la salita e più è dura la caduta, ma dopo tutto questo oggi sono una persona che sta cercando di costruire, sulla base di quello che mi piace, un futuro un pò più completo, maturo, un pò più reale”.
L’autopsia negata
La Galanti ha il terrore di non sapere tutto sulla morte della sua bambina e tornasse indietro non negherebbe l’autopsia sul corpo di Indila: “Ho negato l’autopsia sul corpo di Indila, ovviamente le autopsie su una bambina così piccola, ti fa un pò senso. Oggi tornando indietro lo farei perchè tutte le notti mi tormenta”.
Claudia Galanti e il suo rapporto con Arnaud Mimran
Claudia Galanti ammette che quello ostentato da lei e Mimran era un finto lusso, ma di vero c’era l’amore che li legava: “Ci sono stati tre figli e un grande amore e, a chi mi critica, sorrido. I figli sono vita. Ciò che mostriamo, a volte, sono gli errori che facciamo. Ma i figli salvano tutto”, ha dichiarato.
“Vado nei bar o a fare la spesa e la gente bisbiglia ‘Madame Mimran’. Poi ecco lo sguardo d’odio. Ma io sono una mamma che non ha commesso nessun reato“. Non ha smesso di amare Arnaud Mimran, ma dice: “Come posso amare un uomo che è in galera e non so quando uscirà? Di certo non farò mai più figli con nessuno. Se ne volessi un altro lo farei solo con lui, pur sapendo che forse non sarà mai liberato. Però poche settimane fa, quando siamo andati a trovarlo, mi ha detto all’orecchio: ‘Quando sarò libero ti comprerò il più bel ristorante di Parigi e tu sarai la capo chef’”