Francesca Fioretti per la prima volta in tv dopo il dramma di Astori, ma per lei non mancano le critiche
Ospite di ‘Le parole della settimana’ Francesca Fioretti torna in tv (anche se solo in collegamento) per la prima volta dopo la morte del compagno Davide Astori, avvenuta ormai tre anni fa. L’occasione è quella di presentare il suo libro ‘Io sono più amore’, ma il web non le risparmia pesanti critiche.
Era il 4 marzo 2018 quando Davide Astori, capitano della Fiorentina, muore a soli 31 anni per una tachiaritmia cardiaca prolungata, lasciando una compagna, l’ex gieffina Francesca Fioretti e una bimba di soli 2 anni.
E ora Francesca Fioretti, ospite di Le parole della settimana su Rai Tre, parla del libro nato per celebrare la sua rinascita dopo questa tragedia, dal titolo, “Io sono più amore”. Questo, però, non la esenta da critiche.
Francesca dice a Gramellini: “Quando ti stravolge un lutto così grande, la vita che avevi prima non c’è più, quindi devi inventartene una nuova, devi accettare quello che ti è successo. A me Vittoria ha insegnato tanto, ora ha 5 anni”.
Gramellini le chiede quindi come abbia spiegato ad una bambina così piccola la morte del papà: “Quando è successo lei aveva solo 2 anni, anche adesso è molto difficile spiegarle il concetto di morte. Quando è accaduto in realtà le ho detto la verità, con parole semplici. Questo racconto, man mano che passavano gli anni, si è solo arricchito con parole un po’ più complesse. Le ho detto che il papà era andato in un posto lontano e non sarebbe più tornato, quindi non le ho dato l’aspettativa del viaggio, il ritorno”, spiega la Fioretti.
“Istintivamente mi è venuto questo da dirle, ora, a distanza di tre anni, posso affermare che probabilmente ho fatto la cosa più giusta perché mia figlia non è mai stata chiusa, protetta da questa cosa. Ho cercato di farle vedere la realtà, ma non con gli occhi miei, i suoi. Io, quando andavo al parco o alle feste di compleanno, vedevo le altre famiglie e soffrivo. Lei, invece, guardava tutto con occhi diversi, non con la mia consapevolezza”.
“Non ho mai pensato di non farcela. Posso sembrare pazza nel dirlo. Ho capito che la vita in generale va vissuta, non per mia figlia, ma per me stessa. Vale la pena viverla in qualsiasi modo o con qualsiasi cosa ti devi portare addosso e con cui devi convivere perché anche dalla cosa peggiore si può trarre sempre qualcosa di positivo”.
Francesca spiega anche come a preso la decisione del Tribunale di nominare un tutore legale per sua figlia, a cui, dato che lei e Astori non erano sposati, passa l’eredità del padre: “Non mi sono sentita messa in discussione come madre. I giudici tutelari esistono per tutelare i bambini. MI sono sentita messa in discussione come donna, perché io e Davide ci amavamo, abbiamo scelto consapevolmente e con la maturità necessaria in quegli anni di avere Vittoria e quindi è stato difficile da gestire il mio dolore, mia figlia, che era la mia principale preoccupazione, e gestire delle cose delle cose burocratiche che mai avrei immaginato di dover affrontare”.
In merito alla recente sentenza che ha visto il medico che aveva certificato l’idoneità di Davide Astori essere condannato ad un anno di carcere per omicidio colposo, Francesca Fioretti afferma: “Credo nell’errore umano ma credo di più nella giustizia. Chiedo di più e vorrei si facesse maggiore chiarezza su questa cosa, per gli altri e anche per Davide che merita giustizia”.
Insomma, Francesca è una giovane donna in rinascita, che ha affrontato il lutto con la consapevolezza di dover contemporaneamente gestire una bambina piccola, fa piacere vederla serena… Ma non a tutti. Nel web, infatti, si sottolinea la presunta “operazioni di marketing” e alcuni non spendono belle parole su di lei:
“Vorrei sapere se ha parlato anche del nuovo compagno oltre che rimestare sulla morte del compagno…”
“Non hanno ancora capito che suscitano solo rabbia in quelli ai quali è successo la stessa cosa e sono dovuti andare a fare le pulizie per andare avanti….lei è sempre in giro per il mondo con la bambina … Basta!!!”
“Ancora e ancora, sempre le stesse cose per sponsorizzare il libro, non se ne può più!”