Ospite di Maurizio Costanzo, Raoul Bova ripercorre la fine del suo matrimonio e il periodo complicato della nascita di Luna, commuovendosi più volte
Raoul Bova, ospite di Maurizio Costanzo a “L’intervista”, ha sorpreso un pò tutti, commuovendosi più volte mentre parlava della fine del suo matrimonio con Chiara Giordano e della nascita di sua figlia Luna. Non è facile parlare della fine di un qualcosa durato tanti anni, che ha portato alla nascita di due figli, non è facile passare per anni come quello che ha lasciato la famiglia per una collega bellissima e più giovane, ma insomma, Bova ha deciso di parlare di ciò che ha vissuto senza peli sulla lingua.
“Sì è vero, ho tradito e ho fatto soffrire i miei figli, ma era già finita”, questa la sintesi della lunga intervista dell’attore romano nel salone di Costanzo. E anche su Rocìo, madre di sua figlia Luna, non le manda a dire: “L’ho incontrata per la prima volta mentre giravamo Immaturi. Nel montaggio che è stato fatto si è passati da Chiara a Rocìo. In realtà, non è quello che mi ha attratto. La cosa che mi dà più fastidio è che si è pensato che ero il classico uomo che lasciava la moglie per una donna più bella e giovane. Non è così. In quel momento, era la donna che sentivo più vicina a me. Mi ha messo di fronte una ragazza, non un sedere. E’ una bella persona”.
Già, ma come sappiamo la ex moglie Chiara Giordano – e soprattutto la di lei madre, il noto avvocato divorzista Annamaria Bernardini De Pace (che culo, Raoul!) – non avevano preso un granchè bene l’amore di Bova per la bella Rocìo, tanto che si è arrivati ad un’accusa di diffamazione. E questo, sicuramente, non deve aver agevolato il rapporto dei figli della ex coppia con la nuova famiglia. Però anche su questo, su come si possa essere un buon padre, forse anche migliore, nonostante una separazione, l’attore ha le idee chiare:
“Se ho tradito? Dipendi da quello che intendi. Sono sempre stato fedele, fino a un punto in cui ho sentito che la mia storia stava finendo. Sapevo che c’erano dei grossi problemi. Ho iniziato a guardarmi intorno nel momento in cui cercavo delle conferme come uomo”.
“Sono un padre presente. Il giorno che è nata Luna, gli avevo promesso che non li avrei trascurati. Loro avevano paura. Quella sera andai ad accompagnare mio figlio agli allenamenti di calcio. Loro non avranno mai nulla in meno rispetto a Luna. Glielo ricordo tutti i giorni. Adesso sono in un’età in cui contestano tanto”.
“Luna è nata in un momento difficile, anche per l’accettazione degli altri figli nei confronti di questa nuova storia. Alessandro e Francesco hanno 17 e 15 anni. Hanno una magia particolare. Alessandro ha un mondo di una profondità incredibile, è difficile stargli dietro. Francesco ha un’allegria incontenibile. Quando avevo tante incertezze e la guardavo, era come se mi dicesse: “Ridi, tutto passerà”.
Forse anche per questo motivo Raoul Bova non ha vissuto la nascita di Luna con la gioia e l’entusiasmo con cui avrebbe dovuto:
“La cosa più bella è poter vivere la nascita di un figlio con gioia. Quando sai che c’è qualche contrasto o qualcuno che sta male, o quando vieni criticato, rischi di non viverti questo affetto”.