“Wonka” di Paul King è il Willy più figo (ma non convincente) di sempre. Se ve lo consiglio?
Se siete ragazzi/e degli anni Ottanta il solo nome “Wonka” vi avrà convinti ad andare al cinema per il nuovo film di Paul King. Se siete anche fan di fan diTimothée Chalamet le aspettative saranno state altissime… Ma insomma com’è questo film appena uscito al cinema?
La critica non lo ha accolto benissimo, ma cerchiamo di rimanere imparziali!
Il “nuovo” Willy Wonka ha le fattezze delicate di Timothée Chalamet. Insomma, siamo lontani anni luce dal Wonka di Wilder o da Jhonny Depp; qui Willy non ha ancora una fabbrica del cioccolato, è un ragazzo nostalgico e squattrinato con una grande passione (il cioccolato), ma una grossa dose di ingenuità.
Il cioccolato ricorda a Wonka sua madre, lei gli ha promesso che ci sarà ad assistere al suo successo come mastro cioccolataio, lui ci crede, fin troppo.
Willy arriva in città povero e con una tavoletta di cioccolata nel suo bislacco cilindro da prestigiatore. Il sogno del ragazzo è riuscire un giorno ad aprire una grande cioccolateria in grado di regalare vera magia alle persone, ma…Non ha fatto conti con il “cartello” dei cioccolatai locali, che cercheranno di impedire al nuovo arrivato di realizzare i suoi sogni…
Ispirato al romanzo per ragazzi La fabbrica di cioccolato (ed. Salani), già fonte del cult del 1971 con Gene Wilder (Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato) e di una versione à la Tim Burton nel 2005 con Johnny Depp (La fabbrica di cioccolato).
Chalamet regge la scena da solo, riesce a dare credibilità e stramberia al mago-cioccolataio, ma questo non basta.
Wonka è un film carino per i bambini, ma aldilà di qualche scena l’effetto è molto dickensiano e neppure i numeri musicali convincono. Wonka – diretto dal regista dei due Paddington – sembra un po’ la versione politicamente corretta del precedente cinematografico anni Settanta con Gene Wilder. Però… Però c’è Hugh Grant!