Permettetemi di dire una cosa sui genitori e il Natale.In questi giorni ho visto e letto spesso le storie di donne e…
Posted by Mamme a Spillo on Martedì 29 dicembre 2015
Allora, partiamo da un concetto: non sono una psicologa ma ho fatto anni e anni di psicoterapia, a causa della mia storia familiare tutt’altro che facile. Non sono nemmeno una bacchettona e anch’io le mie le ho combinate. Però c’è un però. Sono una donna, come d’altra parte ce ne sono tante, che ad un certo punto della propria vita ha incontrato un uomo e dopo qualche anno ci ha fatto due figlie, ma poi si è innamorata di un altro, con cui ha avuto una figlia e da cui aspetta il secondo (breve riassunto per chi non mi conoscesse). E francamente, per quanto dolorosa, dal primo giorno in cui ho rivolto il mio sguardo verso il mio attuale marito ho sempre saputo qual era la scelta giusta, figlie o non figlie: separarsi e avere il coraggio di sopportare le critiche di tutti decidendo di iniziare una nuova vita.
Qualcuno parlerà di faciloneria e leggerezza, pensate che ebbe il coraggio di parlarne anche il giudice minorile che per caso si trovò a mettere agli atti la mia separazione (il giudice civile era malato). Erano ormai due anni che ci eravamo lasciati (tempi burocratici in Italia…) e la “signora” mi disse, vedendomi in evidente stato di gravidanza “lei tanto come vedo fa figli un pò a caso”. Ecco, fu il mio ex marito a difendermi e a dire quello che pensavo: lei si separa da me e non sarà stata un’ottima moglie, ma come madre non ha il diritto di dirle NULLA.
No, non tutti gli uomini lo avrebbero fatto, tantomeno un uomo che aveva subìto la mia scelta, ma lui non la ha fatto per me, lo ha fatto perchè ne abbiamo parlato tanto e aveva capito che la mia decisione trascendeva completamente dal mio ruolo di madre; che il suo ruolo di padre non sarebbe mai stato in discussione e infatti non lo era, benchè le sue figlie vivessero già da due anni in casa con un altro uomo. Ho molto chiara e distinta la differenza tra un marito e un padre e per fortuna è sempre stata chiara anche per lui. Le nostre figlie non sono mai state oggetto di contesa, di rivalsa, di dispetti verso l’altro o capricci, ma sono state cresciute nell’idea che l’amore sia fondamentale e che questo possa esistere ed esiste sia all’interno di una coppia sposata che all’interno di una famiglia separata.
Direte voi, facile con un uomo così… Beh, no, non lo è comunque. Non lo è perchè il lavoro e altri problemi familiari mi hanno portata a vivere lontana da lui e non c’è solo il disagio pratico del “dover” trasportare le bambine ogni fine settimana (in realtà non mi obbliga nessuno, ma abbiamo sempre seguito i loro desideri), c’è soprattutto il disagio mentale di sapere che lui non è fisicamente vicino e le bimbe non possono vederlo ogni volta che vorrebbero, che se c’è una riunione a scuola dobbiamo pianificare tutto con giorni di anticipo, che da quando sono iniziate le elementari ci troviamo tutti a dover viaggiare il venerdì e la domenica sera avanti e indietro per l’Italia. C’è che quando tua figlia fa un capriccio tu vorresti che lui fosse lì ad aiutarti perchè può aiutarti il tuo compagno, ma il padre non è lui e invece non può esserci, c’è che durante le vacanze loro vogliono stare col papà a cui per fortuna sono legatissime e io vado a trovarle ripartendo con le lacrime agli occhi.
Ma sapete che c’è? Le mie bambine sono FELICI e lo sono molto di più di quando eravamo una coppia che non funzionava.
Non che litigassimo, ma semplicemente non c’era più l’amore e credetemi, si può fingere quanto si vuole e condurre una vita normale, ma il non amore (inteso come complicità, passione e tutto il resto) si percepisce eccome.
Lo so, me l’hanno già detto su Facebook, si può obiettare che ogni storia è una storia a sè e che non c’è un giusto o sbagliato e in parte è vero, ma, ripeto: come fate a pensare che vivendo in una dimensione magari di rispetto (ed è già difficile) ma comunque non di amore, i vostri figli possano imparare a conoscere questo prezioso ed incredibile sentimento?
Senza un bacio appassionato, una litigata, una porta sbattuta, un nascondersi in camera per fare l’amore, un tenersi la mano stretta al supermercato come se l’altro potesse scappare via, un guardarsi e pensare ti scelgo ancora una volta, senza il dramma di una piccola bugia che fa soffrire perchè dell’altro vorremmo sapere tutto, senza un guardare la tv sul divano accarezzando la pancia di mamma tuti insieme per l’arrivo di un fratellino, senza questa cavolo di passione, come potranno imparare ad essere degli adulti che vivono appieno la loro esistenza?
Io credo che oggettivamente non lo possano imparare e saranno sempre persone a cui manca un pezzetto… Magari quello più irrazionale e a volte doloroso, ma sicuramente fondamentale se come me ritenete che l’essere umano sia un privilegiato proprio per l’intensità delle emozioni che può arrivare a provare.
Ecco perchè non è giusto stare insieme per i figli. Ed è molto più onesto, più adulto, scavare nei reali motivi per cui non si riesce a mettere la parole fine ad una situazione che sta in piedi per tutto, tranne che per loro.