Ciuccio e allattamento al seno, vi svelo i falsi miti e vi presento Soothie di Avent, che diventerà un ottimo alleato nel sostenere questa pratica
Oggi vi parlo del ciuccio, argomento molto dibattuto perchè c’è chi lo ama e chi letteralmente lo odia, ognuno con le sue legittime ragioni. Ma il ciuccio di cui vi parlo io, ovvero il nuovo Soothie Pacifier di Avent, che proverò tra un paio di mesi in prima persona per Gregorio, metterà d’accordo un pò tutti ed ecco perchè.
Partiamo dal principio: già durante la gravidanza, momento in cui tutti si apprestano più che mai a darvi preziosi consigli non richiesti, c’è chi vi sconsiglierà apertamente l’uso del ciuccio. Perchè? Perchè, a detta loro, prima di tutto può ostacolare l’allattamento al seno e poi creare un “vizio” nel bambino (alcuni addirittura sostengono che sia meglio abituarli a ciucciarsi il dito…). Spesso sono anche le ostetriche o il personale del nido all’ospedale a non gradire l’uso di questo strumento e preferiscono far attaccare al seno il neonato ad ogni accenno di ricerca di contatto.
Come la penso? Posto che ovviamente durante i primi giorni la ricerca di contatto da parte del neonato e l’attaccarlo continuamente al seno aiuta a far “scendere il latte” e a impostare in maniera positiva l’allattamento, per quanto mi riguarda alle prime due bimbe in ospedale è stato dato il ciuccio già dalla prima notte. Sbagliato o no non lo so, ma sinceramente non ho avuto alcun problema con l’allattamento e il succhietto è sempre stato un alleato del sonno notturno o del pisolino e nulla più. C’è da dire, però, che il ciuccio rientrava tra le cose che mi era stato chiesto di portare nella valigia delle piccoline e l’indicazione era quella di sceglierne un modello simile al capezzolo.
Con Eva Maria la cosa è stata diversa: io sono stata separata subito dalla bimba, portata in terapia intensiva cardioogica e l’ho vista solo dopo due giorni, quando mi sono auto-dimessa da un cesareo dolorosissimo. Alla bimba veniva somministrato latte materno, ma tramite il biberon e il ciuccio le è stato dato subito come elemento consolatorio. Morale della favola: l’ho allattta lo stesso in maniera esclusiva per tre mesi e mista fino a sei, anche se l’allattamento al seno era partito malissimo (addirittura le infermiere mi esortavano a lasciar perdere) e la piccina preferiva il suo ciuccio molto poco simile al seno e il biberon al capezzolo.
Quindi, sono parzialmente d’accordo sul fatto che il ciuccio possa ostacolare l’allattamento al seno, soprattutto se utilizzato fin da subito; ma se si sceglie un modello ergonomico e simile al capezzolo della mamma, il problema non sussiste.
Allo stesso tempo, si sa che i bimbi allattati esclusivamente al seno a volte hanno difficoltà a gradire il ciuccio e che preferiscono usare la tetta della mamma come tale… Ma insomma, non so come la pensate, forse se siete al primo figlio siete anche disposte a sfoderare la suddetta in qualsiasi circostanza, giorno o notte che sia, ma io non ce la farei mai, tantomeno al quarto figlio. Se la pensate come me allora vi farà piacere sapere che proprio per questi bimbi e per quelle mamme che non vogliono interferire con la naturalezza dell’allattamento al seno Philips Avent ha creato Soothie, l’innovativo succhietto in morbido silicone biocompatibile e senza BPA amato anche dai neonati che favorisce la suzione naturale ed è gradito anche dai bimbi che non conoscono il biberon. In realtà questo ciuccio è nuovissimo in Italia, ma le dive americane ne vanno pazze da almeno un annetto!
Avendo l’occasione di provarlo in anteprima, non ho voluto aspettare la nascita di Gregorio per parlarvene ma ho chiesto ad una neomamma di farlo per me. Lei è Sara e il suo bimbo, Diego, è nato lo scorso gennaio ed allattato al seno. Sara ha faticato a tornare all’allattamento esclusivo al seno quando Diego è stato ricoverato per bronchiolite e in quell’occasione il bimbo si è abituato al ciuccio (uno “normale” con tettarella stretta) e al biberon della stessa linea. Quindi no, non era scontato che gradisse il Soothie di Avent. In effetti i primi giorni è stato così.
Poi sono stata a casa di Sara per spiegarle il modo corretto di utilizzare Soothie; avevo tralasciato una cosa fondamentale, ovvero che la forma non è solo spiritosa (ricorda un orsetto), ma anche funzionale: la mamma può infatti infilare il dito nell’apposito foro e far sentire la propria vicinanza al neonato. In questo modo Diego ha iniziato a gradire il nuovo ciuccio e anche ora che ha ripreso con tanta pazienza l’allattamento esclusivo al seno lo gradisce molto senza però far confusione tra il momento del pasto e quello consolatorio. Quindi sì, Soothie di Avent ci piace e io lo porterò in ospedale per il mio Gregorio.
Se siete curiose di provare questo nuovo succhietto, potete trovarlo nei negozi specializzati o acquistarlo online su Amazon in confezioni doppie con colori diversi per maschietto e femminuccia. Il costo è quello di un normale ciuccio di buona qualità, ma la resa è davvero ottima.