Fare la blogger: un sogno per molte, che cercano spunti ovunque per iniziare. Ma stavolta vi dico perchè non è tutto rose e fiori e perchè non dovreste
In molte mi scrivono dicendomi che vogliono aprire un blog. In alcuni articoli ho spiegato cosa dovete fare per iniziare e in cosa consiste il lavoro di mamma blogger e devo dire che a distanza di anni ho visto alcune di voi crescere e costruirsi un mestiere da zero come ho fatto io. Ho visto anche che molte colleghe scrivono non solo articoli su articoli ma anche libri sull’argomento; in tutti questi testi però, non ho mai trovato scritto una cosa: perché non dovreste fare la blogger.
Partiamo dalla domanda più elementare e gettonata: fare la blogger è un lavoro? La risposta è dipende. Ci sono tante variabili che stabiliscono se avere un blog può essere o meno vero lavoro per una determinata persona, variabili personali (hai già un altro lavoro o sei disoccupata e in cerca di qualsiasi cosa ti faccia guadagnare qualcosa? Puoi contrare sul reddito di un’altra persona? Hai necessità di guadagnare subito?...) e variabili oggettive (con i 500 euro netti al mese che si guadagnano e non sempre i primi mesi non si campa di certo, semmai di arrotonda). Eppure la cosa strana è che se chiedi ad una qualsiasi persona abbia un blog quale è il tuo lavoro lei ti risponderà la blogger. Io voglio invece spiegarvi perché non automaticamente chi ha un blog sia una blogger e soprattutto in quali casi non dovreste aspirare a fare questo lavoro.
Fare la blogger significa avere una dedizione totale verso il proprio lavoro. Perché qui non esistono orari e il concetto spazio tempo è davvero particolare; mi sono ritrovata A dover lavorare praticamente in ogni condizione fisica, mentale e pratica, come il giorno dopo la nascita di mio figlio, in momenti di stress fortissimo, a letto con 40 di febbre, con tre figli malati in casa, incinta di nove mesi. E non parlo solo di scrivere post, ma anche di partecipare ad eventi, perché una volta che hai dei contratti non puoi permetterti di non onorarli o non solo non vieni pagata, ma ti sputtani proprio.
Quindi a chi vede solo i lati positivi di questo mestiere, quelli che si vedono dall’esterno, come passeggini, abiti, scarpe bei vestiti, creme, viaggi, qualsiasi cosa serva per i bambini, per la casa, per te stessa dati a titolo gratuito, (oltre ovviamente al guadagno che c’è ma non si vede) voglio fare un elenco di quello che una blogger non ha e vorrei che rifletteste bene su queste cose prima di pensare di farne un lavoro.
–Fare la blogger significa fare la libera professionista e come tale non può permettersi grandi pause lavorative. Quindi dimenticatevi maternità pagata, malattia, infortunio, malattie dei figli, e soprattutto ferie. Se volete farvi una vacanza lunga o breve che sia la prima cosa che dovete assicurarvi non è tanto di aver portato tutto in valigia ma di avere con voi il pc E poter disporre di una connessione Wi-Fi. E ti assicuro che è una gran rottura. Tra l’altro dovrei sorbirvi le occhiate di traverso delle mamme davvero in ferie che non capiscono perché mentre i vostri figli giocano al parco o sguazzano in piscina voi siete attaccate a smartphone o pc.
-Bello avere prodotti gratis, ancor più bello avere prodotti gratis ed essere pagata per testarli ma appunto tutto ciò che entra in casa di una blogger deve essere fotografato, studiato, bisogna parlarne nel proprio blog e in pratica si arriva a vivere con garage o stanze stracolmi di cose che non riuscite nemmeno a godervi. Cose che non potete nemmeno regalare, perché non ci fareste una gran figura con l’azienda che ve le ha inviate… A meno che non facciate come alcune colleghe che rivendono la merce su Depop o Ebay sotto falso nome, ma ecco, non è da me.
–Se non abitate a Milano, dove si tiene il 90% degli eventi, il tutto si complica ulteriormente: dovrete far fronte a numerosi spostamenti, spesso non rimborsati e questo magari va bene a vent’anni ma per una mamma è davvero difficoltoso oltre che frustrante. Potreste fare come me, che mi porto quasi sempre dietro un numero variabile tra uno e quattro figli, ma in questo caso vi massacreranno dicendo che state insegnando loro cose sbagliate e li costringete a vivere esperienze non adatte alla loro età (perché si sa, la gente ama criticare anche ciò che non conosce).
– Vivrete attaccate lo smartphone per controllare la mail e rispondere al telefono. Quando il blog inizia funzionare infatti potranno arrivarvi decine di richieste di collaborazione ogni giorno e voi dovete essere pronte a rispondere… Il problema è che perderete tantissimo tempo a scremare le proposte, perché vi proporranno davvero di tutto, spesso e volentieri in forma gratuita (il che appunto NON È LAVORO). Litigherete tantissimo con chi vi sta intorno, perché chi non fa questo lavoro non si rende conto che perdere un giorno o anche solo mezza giornata di e-mail e telefonate significa ripartire da zero il giorno dopo.
–Vi farete un fegato tanto, in primis grazie a chi attorno a voi non capisce minimamente che lavoro facciate, continuando a pensare e a dimostrare che voi in realtà “giocate” e quindi perché aiutarvi? Ma le critiche peggiori arriveranno direttamente dal Web, tanto più il blog e sui canali social iniziano a funzionare. Mi è stato detto addirittura in una foto che non sono veramente la madre delle mie figlie perché a detta di questa persona avevo un fisico troppo bello per aver partorito tre bambini. Vi assicuro che la tentazione di rispondere in maniera altrettanto maleducata e di mandare a quel paese qualcuno è forte e non tutti siamo in grado di avere il self-control necessario.
– Lato economico: con un blog guadagnare molto bene, pur senza essere Chiara Ferragni, ma anche quando questo accade passano mesi prima che i soldi inizino ad entrare. Mesi in cui se non sia un carattere forte e non si hanno le spalle parate la tentazione di mandare tutto a quel paese è fortissimo… Soprattutto quando ti accorgi che colleghe molto meno dotate fanno soldi vendendo ai brand numeri falsi, follower comprati e visite fittizie. Per non parlare di quelle che creano gruppi Facebook o watsapp per parlare male delle altre e poi puntualmente vengono sgamate, ma magari ti hanno già “fregato” contatti e contratti. Quindi, mi ripeto, non fate le blogger se non avete un fegato così.
Insomma, ho reso l’idea? Perchè fare la blogger è meraviglioso, soprattutto se come me adorate scrivere, ma potrei continuare per ore ad indicarvi i lati peggiori di questo mestiere. Intanto inizio con l’andarmi a studiare il nuovo algoritmo di Facebook, anche se sono le undici e mezzo di sera e mio figlio deve fare l’ennesima poppata della giornata.