Sono stata una bambina che ha dato zero problemi: brava a scuola, educata, ho sempre dormito ovunque e comunque Per la gioia dei miei giovani genitori, che non disegnavano le uscite con gli amici con me al seguito. Al massimo, se proprio mi comportavo male, arrivavo da mio padre il giorno del rientro a scuola dalle vacanze alle sei di mattina e gli confessavo che non avevo finito i compiti di matematica.
Le mie prime due bambine, Elena Sofia e Giulia, sono esattamente come ero io: il massimo capriccio che devo affrontare è quello del non mi piace questa gonna il problema maggiore finora se lo vogliamo chiamare così è stata la pochissima voglia di Elena di ripetere e quindi imparare le tabelline, niente devo toglierle quaderni e penne perché non si metta a scrivere anche quando deve fare altro.
Per questo ho fino a un certo punto pensato che i figli sono come i loro genitori e nello specifico le figlie femmine sono con me la mamma. Mai pensiero fu più sbagliato.
Quando è nata Eva Maria, quattro anni fa, ho subito capito che lei era diversa, molto più impegnativa delle sue sorelle e con un carattere che non ha nulla a che vedere con il mio. Crescendo il suo carattere forte si è accentuato ancora di più, Eva non è una bambina a cui puoi dire “fai questo” senza spiegazioni, non puoi dirle semplicemente “fai piano perché le tue sorelle stanno dormendo”, perché così facendo lei spalancherà la porta della loro camera ed inizierà ad urlare dormite?
No, non è una bambina viziata o particolarmente capricciosa, è semplicemente fatta in maniera molto diversa da me e dalle altre due bambine, pretende attenzioni sempre e comunque da parte di tutti componenti della famiglia e solo ora che è nato il fratellino ha capito che esiste qualcun altro che ha diritto coccole di mamma. Detto ciò è una bambina estremamente educata e buona con gli altri, come dicono all’asilo “la bambina che tutti vorrebbero”, ma ecco, se devo dire che lei vedo qualcosa di me, faccio fatica.
Eppure, e non pensavo fosse così, sono davvero felice di non rivedere mia figlia la bambina che io sono stata. Io ero una bambina malinconica, mi ha figlia no. Ero una bambina obbediente, anche nelle piccole cose, lei lo è solo in quelle fondamentali, ma per il resto è tutto frutto di trattative, perché vuole capire il motivo delle cose. Io detestavo la danza, a lei piace. Amavo le principesse, lei vuole i Chipmunks e Big Hero 6. E non mi dispiace affatto.
Ho delle amiche, ma anche mamme di amiche, che hanno proiettato i loro sogni infranti e i loro desideri sulle proprie figlie, pensandole come un prolungamento di sé. Bambine che amavano il karate e si sono ritrovate a fare ginnastica artistica, ragazze Che hanno fatto il liceo scientifico piuttosto che artistico perché alle loro mamme piacevano queste scuole. E poi? E poi i figli crescono e fanno loro scelte e abbiamo sempre meno potere di decidere ciò che vorremmo per loro.
Ad un certo punto anch’io, bambina di porcellana, mi sono guardato intorno e ho detto sapete che c’è? Ho il diritto di non essere perfetta e magari di non essere come piace a voi. Ho fatto le mie scelte e prese le mie cantonate, ma posso dire di essere una donna soddisfatta di ciò che è e che ha costruito. Ricordo mia nonna, in pratica la mia seconda mamma, che mi diceva “ma perché studi tutte queste chiese e questi palazzi? Cosa ci farai nella vita?” E un attimo dopo “vabbè, sono sicura che se questa è la tua passione ne farai qualcosa di importante”. Questa credo sia la chiave: figlia mia io ti voglio con me, ma non come me. Ti voglio libera di sbagliare nei limiti del non farti troppo male sapendo che non sarai giudicata per scelte diverse da quelle che avevo in mente, anzi, che in mente non avevo proprio niente, se non farti felice.
Ti voglio con me, ma non come me, perché nella vita non si finisce mai di imparare e sono sicura che tu saprai insegnarmi tante cose nuove dall’alto della tua diversità.
Ti voglio con me ma non ti voglio come me perché l’arcobaleno è fatto di sette colori e se ne vediamo solo alcuni ci perdiamo la bellezza del mondo… E a volte 4,6, 8 occhi diversi sono molto meglio dei due che bene o male vedranno sempre le cose a modo loro.