La ricerca rivela come cambia il cervello della mamma durante la gravidanza e il post partum; modifiche che durano anche due anni
Lo si sospettava, ma ora arriva il verdetto ufficiale: il cervello della mamma in gravidanza e nel post parto cambia radicalmente, con modifiche che perdurano anche fino a due anni dopo il lieto evento.
La notizia è stata pubblicata su Nature Neuroscience, grazie agli studi dei ricercatori dell’Universitat Autònoma di Barcellona, guidati da Oscar Villaroya, Susanna Carmona e Elseline Hoekzema dell’Università di Leiden (Olanda): nelle volontarie coinvolte si è potuto osservare una forte oscillazione nella quantità di materia grigia in aree del cervello legate alla cognizione sociale e alla comprensione mentale del bambino.
Tutti questi cambiamenti hanno lo scopo di portare le madri a concentrarsi prevalentemente sul bambino, a discapito anche delle relazioni sociali e personali ed iniziano già durante la gravidanza.
Il progetto ha sfruttato la diagnostica per immagini, coinvolgendo prima un un gruppo di donne che cercavano di rimanere incinte per la prima volta, poi 25 volontarie effettivamente in gravidanza.
Queste stesse donne hanno ripetuto la risonanza magnetica dopo la nascita del bambino e 11 di loro l’ha ripetuta di nuovo a distanza di due anni. Parallelamente sono state osservate anche coppie che non volevano figli e padri al primo figlio, per poter effettuare un confronto.
Le mamme sono state sottoposte ad esami mentre guardavano i loro bambini (fotografie) ed è stato possibile osservare quanto già si credeva:
Nelle neo-mamme il volume della materia grigia cerebrale a livello della corteccia posteriore e di quella frontale mediale si riduce per un periodo di circa due anni dal momento del parto.
La perdita avviene nelle aree del cervello legate alla cognizione sociale e all’interazione con il prossimo.
Il cervello, insomma, già dalla gravidanza e fino almeno ai due anni di vita del bambino, dirige le proprie risorse verso il nuovo ruolo di madre, così da provvedere al meglio alle esigenze del piccolo.
Questa ricerca non è importante solo perchè dimostra come una mamma sia legata nel profondo al proprio figlio anche da alterazioni fisiche, ma perchè potrebbe essere un passo molto importante nella cura della depressione post-parto.