Capricci incontrollabili, crisi di pianto, “no” continui: ecco cos’è il famoso periodo dei “terrible two” e come uscirne (quasi) indenni
ci sono passata con tutte e tre le mie bimbe e speravo che con il quarto questa fase non arrivasse mai, perchè lo vedevo estremamente tranquillo… Ma nulla, i terrible two sono arrivati anche per Greg e ora la cosa da fare è passarli indenne (o quasi).
Ma andiamo per ordine…
Cos’è la fase definita “terrible two”?
E’ il cosiddetto “periodo dei NO”, databile tra i 18 mesi e i 3 anni, in cui i bambini si trasformano in esserini estremamente testardi e capricciosi, con crisi di pianto inconsolabili e NO continui.
Perchè i terrible two sono così importanti?
Questa fase fisiologica e importante della crescita coincide con la presa di coscienza da parte del bambino di essere “altro” rispetto alla mamma o a chi lo accudisce con costanza, con propri desideri e del bambino e una propria personalità.
Cosa significano in realtà i “no” e i capricci del bambino?
Noi genitori a volte tendiamo a volte ad interpretare questa fase come un continuo attacco al nostro “potere”, ma non è così:
i NO, l’opposizione, il capriccio, sono gli unici strumenti che il bambino possiede per affermare di essere una persona diversa da mamma o papà e per assecondare la propria voglia di autonomia: in una sola parola, sono uno strumento essenziale per crescere.
I capricci e il pianto inconsolabile mostrano invece la paura e l’insicurezze che accompagna questo percorso di crescita: il bisogno di fare da solo ed “esplorare” un mondo sconosciuto è fortissimo, ma al tempo stesso il bimbo ha ancora un disperato bisogno della nostra vicinanza e approvazione. Non è un caso che appena terminato il capriccio il bimbo “torni al nido” cercando un forte contatto con mamma o papà.
In poche parole il bimbo ha un bisogno o un desiderio, non riesce a verbalizzarlo e preferisce agire arrabbiandosi:
Questo non ha lo scopo di far arrabbiare i genitori e produce in lui delle emozioni che ancora fatica a controllare
Che cosa fare per “sopravvivere” ai terribili due anni?
Ok, ora abbiamo tutto chiaro, ma resta la domanda fondamentale: come uscire dai terrible two senza impazzire?
Ecco qualche consiglio da seguire:
1. Dare poche e chiare regole
Troppi divieti confondono e sminuiscono l’importanza del “no” stesso. Meglio poche, semplici regole, anche perchè con un “no” continuo il bambino si sentirebbe frustrato.
2. Mantenerle sempre
Su queste regole fondamentali, che spesso riguardano la sicurezza (vedi il caso emblematico del seggiolino in auto) non si transige, nemmeno di fronte al peggiore dei capricci.
3. Fornire un perchè
“Perchè no” non è una risposta. In base all’età del bambino, spiegate perchè non si può fare una certa cosa o bisogna comportarsi in un certo modo.
4. Proporre due (e non più) alternative
Per eviterare i continui “no” e anzi, stimolare l’autonomia, proponiamo due alternative (non di più, la confusione genererebbe l’effetto contrario).
5. Parlare di emozioni
Per un bambino è difficile verbalizzare e prima di tutto capire un’emozione e noi possiamo aiutarlo: possiamo essere il suo “traduttore delle emozioni”. Un “sei arrabbiato”, “sei triste”, collegato alle azioni del bambino lo aiuterà a capire come si sente davvero.
6. Disapprovate il comportamento, non il bambino
Mai e poi mai dire ad un bambino “sei cattivo!”, noi stiamo giudicando un comportamento, non lui come persona. Meglio un “non mi piacciono questi capricci” seguito da un rafforzo positivo (es: “mi piace quando fai così…”)
7. Insegnare il valore del chiedere scusa
Fino ad una certa età il bambino non riesce a farlo a parole, ma insegniamoli a sciogliere la tensione dopo il capriccio anche con un semplice bacio o una coccola: si sentirà rassicurato (e non viziato).
8. Lasciarlo sbagliare (in sicurezza)
Guidiamo nostro figlio, senza ostacolarlo troppo (fatte a parte le condizioni di sicurezza). Come diceva Maria Montessori, siate pronte ad intervenire, senza essere mai l’ostacolo tra il bambino e l’esperienza.
Il bimbo che si sente libero di scegliere, ma al tempo stesso accompagnato in questo difficile percorso verso l’indipendenza, sarà l’adulto che SAPRA’ scegliere 🙂
In questo difficile percorso, dotate il vostro piccolo di scarpine sicure per le sue corse (metaforiche e non) in libertà, come le sneakers Falcotto che ho scelto per Greg!
Questo post è offerto da Falcotto